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Malta

I cacciatori accusano BirdLife di inganno sulle affermazioni relative alle trappole per uccelli

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La Corte europea sta combattendo una battaglia sulla cattura degli uccelli a Malta. Foto d’archivio.

Martedì un’associazione di cacciatori ha accusato BirdLife Malta di “palese inganno” dopo aver annunciato che avrebbe consegnato alla Corte di Giustizia europea le prove dei siti di cattura dei fringuelli che dimostrano “l’abuso dilagante di una deroga per la ricerca scientifica che fa da paravento”

La Commissione europea ha portato Malta davanti alla Corte per aver violato il divieto di cattura degli uccelli. Il governo maltese ha aperto la stagione delle trappole dal 2020 sostenendo che si tratta di uno studio scientifico per inanellare gli uccelli e rilasciarli nuovamente. L’udienza in tribunale è fissata per giovedì.

BirdLife ha rilevato che lo scorso autunno sono stati registrati oltre 2.600 siti di cattura per i fringuelli e che un numero maggiore di siti di cattura operava illegalmente. Nicholas Barbara di BirdLife Malta ha stimato che almeno 51.400 fringuelli sono stati catturati dai siti autorizzati e portati in cattività senza essere rilasciati.

L’associazione dei cacciatori KaÄ‹Ä‹aturi San Ubertu ha dichiarato di condannare l’illegalità della caccia e delle trappole, ma anche il palese inganno diffuso da Birdlife Malta per raggiungere i suoi obiettivi abolizionisti.

“Chiediamo a Birdlife Malta di provare le loro affermazioni su 51.000 uccelli catturati e altre falsità in questa stagione, se ci tengono alla loro credibilità, poiché non abbiamo alcuna riserva nel dire che è tutto appositamente inventato”, ha detto l’associazione.

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“L’obiettivo di Birdlife Malta è quello di influenzare la Corte di Giustizia europea pochi giorni prima che si pronunci sulla cattura. Un caso costruito su simili fake news che gonfiano pochi casi illegali fino a farli sembrare un disastro internazionale”, ha dichiarato l’associazione.

L’associazione ha esortato il governo a salvaguardare le pratiche di caccia e cattura di Malta e a proteggere l’immagine di Malta, offuscata da dati non verificati compilati da “estremisti che senza limiti vogliono vietare la caccia e la cattura nelle nostre isole”.

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