“Hamas impedisce alla mia famiglia di lasciare Gaza mentre Israele bombarda tutto”

Un uomo palestinese a Malta afferma che Hamas ha impedito alla sua famiglia a Gaza di fuggire verso il sud della Striscia e ora non è in grado di contattarli da oltre una settimana.

Mohammed Abunada, un richiedente asilo palestinese che ha lasciato Gaza nel 2018, ha dichiarato a Times of Malta di non essere in grado di raggiungere la sua famiglia da quando le forze israeliane hanno sequestrato il loro quartiere a Gaza City.

“L’esercito israeliano ha richiesto l’evacuazione dell’area di Akhti e delle zone settentrionali di Gaza, ma Hamas ha impedito loro di partire”, ha detto.

“Hamas sta usando le persone come scudi umani. Nel frattempo, Israele bombarda tutto e non distingue tra un civile e un uomo armato”.

Mohammed Abunada ha anche condiviso un video registrato durante la pausa dei combattimenti.

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L’ultima volta che Abunada ha parlato con la sua famiglia a Gaza, suo fratello Ahmed – che lo ha aiutato a fuggire dal Paese cinque anni fa – è stato gravemente ferito in un attacco aereo israeliano che ha ucciso tutta la sua famiglia, ha detto.

“Mio fratello mi ha aiutato a uscire da Gaza e poi Hamas lo ha arrestato perché mi aveva aiutato. Hanno preteso che mi consegnassi prima che lui potesse essere rilasciato”.

Abunada ha detto di essere stato imprigionato dal gruppo militante dopo aver partecipato alle proteste: “Chiedevo i miei diritti di palestinese e di essere umano – di avere acqua, elettricità e lavoro… Volevo solo una vita semplice.

“La casa della mia famiglia, di mio fratello e di mia sorella è stata bombardata durante la guerra. Mio fratello è andato in un altro posto, ma purtroppo anche quella casa è stata bombardata, ferendolo e uccidendo sua moglie e i suoi tre figli”, ha raccontato.

Il fratello di Muhammad, Ahmed, ha riportato gravi ferite quando l’edificio in cui si trovava è stato colpito da un attacco aereo israeliano.

Nonostante la frattura della mascella inferiore, le ustioni alla schiena e altre ferite sul corpo, Ahmed non è riuscito a farsi curare negli ospedali di Gaza a causa del sovraffollamento, mentre molti sono stati distrutti o danneggiati dagli attacchi militari israeliani.

Sottolineando che Hamas si “nascondeva sottoterra” lasciando che i civili affrontassero il peso dell’azione israeliana nelle strade sovrastanti, Abunada è devastato dalla perdita di vite innocenti.

Nessuno a Gaza sostiene Hamas, tranne coloro che ne traggono vantaggio

“Tutti i morti sono bambini, donne e innocenti. Non abbiamo nulla a che fare con ciò che Hamas sta facendo… Nessuno a Gaza sostiene Hamas, tranne coloro che ne traggono vantaggio.

“Rubano denaro e aiuti, impongono tasse e non forniscono servizi ai residenti. Prima della guerra c’era un tasso di disoccupazione del 60%”, ha detto, aggiungendo che l’unico modo per ricevere aiuto era giurare fedeltà ai militanti.

La moglie e i tre figli di Ahmed sono rimasti uccisi nell’esplosione che gli ha provocato ferite gravi.

Abunada ha condiviso le foto della casa della sua famiglia a Gaza prima e dopo gli attacchi aerei israeliani che hanno devastato l’area, spiegando che erano state scattate durante i sei giorni di cessate il fuoco.

Ha anche condiviso un video registrato durante la pausa dei combattimenti. Nel filmato si sente la voce di un uomo che descrive “un’enorme devastazione e distruzione” delle torri residenziali che un tempo erano il sito della casa della famiglia Abunada.

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“I carri armati e i caccia israeliani non hanno lasciato in piedi nessuna torre in quest’area”, si sente dire l’uomo, aggiungendo che la distruzione si estende a una strada che conduce a due scuole e al Ministero dell’Istruzione, secondo una traduzione ascoltata da Times of Malta .

Abunada ha chiesto la fine dei combattimenti e di ottenere asilo a Malta, che secondo lui ha negato la sua richiesta perché era registrato presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA).

La casa della famiglia di Muhammad prima e dopo l’attacco aereo israeliano.

Il mese scorso, l’agenzia delle Nazioni Unite ha riferito che una delle sue pensioni nel sud di Gaza era stata colpita da un attacco delle forze navali israeliane, riportando danni significativi.

Secondo il Commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, l’attacco è stato “l’ennesima indicazione che nessun luogo di Gaza è sicuro”.

Si ritiene che più di 17.000 persone siano state uccise a Gaza a causa della pesante rappresaglia di Israele all’attacco a sorpresa del 7 ottobre, che ha causato circa 1.400 morti.