Il fossato di Fort Bengħajsa, un tempo simbolo di potenza, è oggi ridotto a una distesa di macerie e rifiuti.
Ma ora qualcosa sta per cambiare. Il governo ha deciso di riprendersi il controllo di questo storico forte e di “restituirlo al popolo,” ha annunciato il Ministero dei Territori. Finalmente, dopo anni di abbandono e degrado, il forte tornerà nelle mani della collettività, pronto a essere riqualificato e trasformato in un patrimonio accessibile a tutti.
Un luogo che avrebbe dovuto essere uno dei tesori di Malta, Fort Bengħajsa, è stato trascurato per decenni. In passato, fu persino utilizzato come fattoria per mucche, un destino ignobile per una struttura di tale importanza storica. Ora, però, il Ministero promette che le irregolarità nella gestione delle proprietà pubbliche finiranno. La volontà è quella di ridare al forte il suo splendore, permettendo a tutti di godere di questo monumento al passato.
Costruito dai britannici tra il 1910 e il 1912, Fort Bengħajsa faceva parte di una serie di fortificazioni strategiche nella zona di Marsaxlokk. La sua imponente struttura poligonale, costruita direttamente su una scogliera, ospitava ben sei postazioni di cannoni. Un baluardo di ingegneria militare, che però ha subito il lento, inesorabile processo di degrado.
Nel 1973, dopo anni di abbandono, il governo laburista lo affittò per l’allevamento di mucche, con un canone annuale di soli 93 euro. Nel 1981, un’altra parte venne affittata per 177 euro, mentre nel 1996 il canone salì a 419 euro. Un prezzo irrisorio per un luogo tanto ricco di storia. Eppure, con il passare degli anni, quel che doveva essere un monumento alla memoria divenne una distesa di rifiuti e scarti edilizi.
Case e garage furono costruiti illegalmente al suo interno, mentre il fossato veniva invaso da rottami metallici e materiali di costruzione. La situazione divenne insostenibile. Nel 2016, l’Autorità per la Pianificazione emise un avviso di esecuzione, e qualche anno dopo furono notificati gli sfratti a tre famiglie che occupavano abusivamente il forte.
Gli avvisi di sfratto ricordavano che i contratti di affitto legali erano scaduti già nel 2011, e che chi viveva all’interno doveva lasciare l’area occupata. Un ordine che, però, non venne mai eseguito.
Nel 2023, l’allora Ministro dei Territori, Silvio Schembri, dichiarò in parlamento che alcune parti del forte erano state affittate per l’allevamento di mucche. Mentre una porzione del forte aveva ancora un contratto attivo, altre aree furono occupate illegalmente dopo la scadenza dei contratti, nel febbraio 2011. “Gli occupanti furono invitati a lasciare nel novembre di quell’anno,” aveva dichiarato Schembri, “ma quell’ordine non fu mai rispettato.”
Foto: [Archivio Times Of Malta]