martedì, Maggio 21, 2024
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Il diritto del pubblico ai ricorsi in materia di pianificazione è minacciato dalla proposta di riforma

Un gruppo di ONG spera che il governo non stia cercando di limitare il diritto del pubblico a presentare ricorsi richiedendo obiezioni e motivazioni eccessivamente tecniche e legalistiche.

Nelle osservazioni inviate nell’ambito dell’attuale esercizio di consultazione pubblica relativo alla sospensione automatica dei permessi di sviluppo durante i ricorsi, le ONG hanno fatto notare che nel documento di discussione si afferma che i ricorsi devono essere “relativi a obiezioni che sono state già presentate all’Autorità di Pianificazione prima della determinazione della domanda”.

Essi speravano che il governo non stia cercando di limitare il diritto del pubblico a presentare ricorsi richiedendo obiezioni e motivazioni eccessivamente tecniche e legalistiche, tenendo conto che il periodo di rappresentazione relativo è di 30 giorni.

Questo, hanno detto, dà al pubblico un tempo limitato per coinvolgere esperti di pianificazione e legali e per presentare obiezioni eccessivamente tecniche.

Inoltre, se nuove informazioni relative alla domanda emergessero dopo la presentazione dell’obiezione, o se la domanda fosse oggetto di nuovi sviluppi di cui la parte interessata non era a conoscenza, o per i quali non vi era stata l’opportunità di obiettare, la parte interessata sarebbe, in sostanza, impossibilitata a presentare un ricorso basato su queste nuove motivazioni.

Le ONG hanno insistito sulla necessità di chiarire la “proposta” in modo che non si traduca in una modifica legislativa che riduca l’accesso del pubblico alla giustizia.

I ricorsi, hanno insistito, non dovrebbero in alcun modo essere limitati ai motivi elencati in una rappresentanza presentata durante il periodo di rappresentanza.

La proposta di fornire al Tribunale parametri più chiari per imporre multe al fine di scoraggiare e limitare “ricorsi frivoli e vessatori” era motivo di preoccupazione, poiché questa potrebbe essere facilmente abusata per limitare il diritto di appello, hanno affermato le ONG.

Per quanto riguarda la sospensione dei lavori, hanno accolto con favore la proposta, affermando di aver chiesto da tempo la necessità di sospendere l’esecuzione dei permessi mentre erano in corso i procedimenti di appello presso il Tribunale e la Corte d’Appello.

Tuttavia, hanno convenuto che la sospensione dei lavori per soli tre mesi è un periodo troppo breve per la decisione del ricorso.

Le ONG hanno convenuto che la proposta di porre un termine di un mese in caso di ricorso, che il ministro ha dichiarato

  • è di importanza strategica o di interesse nazionale;
  • che riguardi un obbligo derivante da un atto dell’Unione Europea;
  • che riguarda la sicurezza nazionale o gli interessi del Governo

è assurdo, ingiusto e penalizza i ricorrenti.

Hanno inoltre dichiarato di essere molto preoccupati per qualsiasi restrizione posta al diritto di ricorso e hanno ribadito che qualsiasi tentativo di ridurre l’accesso dei cittadini alla giustizia e al riesame delle decisioni amministrative sarà fortemente contrastato.

La dichiarazione è stata firmata da Moviment Graffitti, BirdLife, Ramblers’ Association, Friends of the Earth, Nature Trust, Flimkien għal Ambjent Aħjar e Għawdix.

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