Un terremoto politico scuote il Parlamento! Il Primo Ministro Robert Abela punta il dito contro Toni Bezzina, deputato nazionalista e portavoce per l’agricoltura, accusandolo di essersi assenteato dal suo impiego pubblico per anni. “Il Dipartimento dei Lavori Pubblici sta indagando per capire da quanto tempo non si presenta al lavoro”
ha dichiarato Abela, promettendo che la situazione non sarà tollerata ulteriormente.
Ma le accuse non si fermano qui. Abela ha affermato con determinazione: “Ho i fatti in mano: Bezzina non va al lavoro da anni e utilizza la sua autorità parlamentare per bloccare qualsiasi azione contro di lui. Questo è un errore gravissimo.” Una bomba mediatica che il Primo Ministro continua a rilanciare, senza svelare però quali misure concrete verranno prese contro il deputato: “Saranno decise da chi di competenza.”
Toni Bezzina, però, non resta in silenzio e respinge le accuse con fermezza. “Queste sono tutte invenzioni del Partito Laburista per distrarre l’opinione pubblica dai loro scandali interni,”
ha dichiarato, difendendosi con parole dure e accusando il governo di orchestrare una campagna diffamatoria.
L’opposizione non resta a guardare. Bernard Grech, leader del Partito Nazionalista, si è schierato al fianco di Bezzina e degli altri deputati coinvolti. “Ho piena fiducia in loro. Mi hanno assicurato che svolgono il loro lavoro come dovrebbero,” ha affermato Grech, definendo le accuse del governo come “un’altra tattica diversiva.”
Ha inoltre sottolineato come simili accuse siano state mosse in passato contro altri politici nazionalisti, quali Karol Aquilina e l’ex ministro Giovanna Debono, ma senza mai concretizzarsi.
Abela, tuttavia, continua a martellare: “Essere deputato non significa avere privilegi rispetto agli altri lavoratori. I parlamentari devono essere esempi per i cittadini.”
Ha poi criticato apertamente chi sfrutta il tempo di lavoro pubblico per svolgere attività private, come presentare o difendere domande di pianificazione edilizia.
Foto: Karl Andrew Micallef