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Fondazione per l’arte “gravemente preoccupata” per i progetti di una casa di cura di otto piani a Birkirkara

La Fondazione Gabriel Caruana ha espresso “grande preoccupazione” per la proposta di una casa di cura per anziani di otto piani a soli 12 metri dal mulino a vento Ta’ Ganu, a Birkirkara.

Conosciuto anche come Mill – Art, Culture and Crafts Centre, il mulino a vento è stato sede della fondazione per oltre 30 anni.

Sottolineando gli “impatti visivi, fisici, contestuali, sociali e ambientali di uno sviluppo non sostenibile”, la fondazione ha sottolineato in un comunicato che il centro culturale ha ospitato “centinaia di artisti maltesi e internazionali” negli ultimi tre decenni.

“Il mulino a vento e i suoi dintorni devono essere protetti e valorizzati per le generazioni future, per la comunità di Birkirkara, per la comunità artistica e per il pubblico in generale”.

Lo sviluppo proposto dalla Bonnici Textiles Ltd comprende la demolizione di un negozio di tre piani in Naxxar Road, di fronte al mulino, e lo scavo per costruire la casa di cura di otto piani.

Lo sviluppo comprenderà “quattro livelli di seminterrato e otto piani sovrastanti per ospitare le camere degli ospiti e i servizi associati”. Il progetto prevede anche uno showroom commerciale separato sulla stessa strada.

Bottom: An image taken from the Planning Authority website showing the height of the proposed development.In basso: un’immagine tratta dal sito web dell’Autorità di pianificazione che mostra l’altezza dello sviluppo proposto.

Ripercussioni

La curatrice della fondazione, Elyse Tonna, ha richiamato l’attenzione sull’altezza del piano proposto rispetto al centro artistico a due piani e ha sottolineato le possibili ripercussioni della proposta su altri sviluppi previsti nella zona.

“Per la comunità artistica, il mulino occupa un posto molto significativo”, ha proseguito Tonna, aggiungendo che gli impatti ambientali dello sviluppo, compreso l’effetto delle sostanze inquinanti create dalla costruzione prevista, rimangono poco chiari.

Costruito originariamente nel 1724 dai Cavalieri di San Giovanni, il sito ha funzionato fino al 1929, quando l’introduzione di mulini a vapore in tutta Malta ha reso obsoleti i mulini a vento tradizionali.

A metà degli anni ’80 l’edificio è stato restaurato con fondi governativi dopo decenni di abbandono, dopodiché è stata indetta una gara d’appalto per trasformare il sito in un centro culturale. La gara fu vinta dall’artista Gabriel Caruana e il mulino fu aperto al pubblico nel giugno 1990.

Nel 2012, il sito è stato inserito nella lista degli edifici classificati di Grado 1, il più alto livello di protezione previsto dalla legge.

Caruana era uno scultore, pittore e ceramista noto a Malta e a livello internazionale per le sue opere altamente personalizzate che infondono il design contemporaneo con un’estetica tipicamente maltese.

È stato insignito di numerosi premi.

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