Joseph Muscat ha presentato un’istanza presso la prima sezione del tribunale civile nella sua giurisdizione costituzionale, chiedendo che il magistrato Gabriella Vella non continui a condurre l’inchiesta sulla privatizzazione di tre ospedali statali.
Chiede inoltre che l’inchiesta venga trasferita a un altro magistrato “che sia oggettivamente e soggettivamente imparziale“.
In un post su Facebook l’ex primo ministro ha affermato che la documentazione mostra chiaramente che il magistrato Vella non poteva continuare a condurre l’inchiesta a causa delle continue fughe di notizie, anche da parte dei suoi investigatori, e perché per più di un anno non ha accettato le sue numerose richieste di testimoniare.
Il magistrato, scrive, ha accettato un report contro l’ex primo ministro senza concedergli il diritto legale di replica, e non si è rifiutata nonostante i commenti pubblici sul merito del caso da parte dei suoi parenti più stretti.
Il magistrato Vella si è ricusato all’inizio del mese e l’ex primo ministro ha immediatamente risposto che avrebbe preso “tutte le misure necessarie” per garantire che il processo lo trattasse con equità.
Prenderò tutte le misure necessarie per garantire che il processo, nel quale ho perso quasi del tutto la fiducia, non finisca in un teatro politico come alcuni intendono fare, ma piuttosto in un processo secondo lo stato di diritto
Il magistrato Vella su Facebook
Il magistrato Vella è a capo di un’inchiesta che sta indagando sulla possibile corruzione nel processo di privatizzazione. L’abitazione di Muscat è stata perquisita nel gennaio 2022 in relazione a questa indagine.
All’inizio di questo mese, Times of Malta ha riferito che gli investigatori sospettano che le consulenze ricevute dall’ex primo ministro nei mesi successivi alle sue dimissioni fossero destinate a nascondere tangenti in bella vista.
Di particolare interesse sono i 60.000 euro che Muscat ha ricevuto da società legate al fallito accordo di privatizzazione. I pagamenti facevano parte di un contratto di consulenza di 36 mesi e 15.000 euro al mese che Muscat aveva firmato, anche se i pagamenti si sono interrotti bruscamente dopo quattro mesi.
Muscat ha reagito all’indagine affermando di essere stato incastrato, che le informazioni erano trapelate dall’inchiesta e chiedendo che il magistrato Vella si dimettesse immediatamente.
Ha detto che i suoi familiari hanno “promosso la propaganda” di coloro che hanno presentato l’inchiesta [ONG Rule of law Repubblika] e ha affermato che l’indagine ministeriale dovrebbe essere continuata da qualcun altro “che possa garantire l’imparzialità”.
