Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha presentato oggi “Invest in Italy”, una piattaforma dedicata ad accompagnare e supportare gli investitori stranieri in tutti gli aspetti relativi agli investimenti produttivi in Italia. Questa iniziativa mira a semplificare e facilitare l’intero processo, dalla fase di negoziazione fino alla sua esecuzione, compresa l’eventuale richiesta di incentivi.
Dal suo lancio nel 2022, lo Sportello Unico Invest in Italy ha assistito 378 lead qualificati provenienti da imprese estere, chiudendo con successo 64 transazioni. Attualmente, sono in gestione 59 lead principali.
Una delle principali iniziative dello Sportello è la realizzazione del “Documento di offerta nazionale degli investimenti in Italia”, che fornisce una mappatura delle aree industriali disponibili per futuri progetti.
Grazie alla collaborazione con il Dipartimento per le Politiche e per le Imprese del Mimit, le Regioni e le Province Autonome, è stato completato un censimento che raccoglie circa 300 siti pubblici greenfield e brownfield, a cui seguirà la raccolta dei siti privati.
Durante la presentazione, il Ministro Urso ha sottolineato il ritorno dell’Italia come destinazione attrattiva per gli investimenti stranieri, grazie alla sua enfasi sull’innovazione, la tecnologia, la scienza e la ricerca. Ha ribadito l’importanza di rendere il Paese sempre più attraente per gli investimenti esteri, al fine di promuovere i settori strategici nazionali, creare posti di lavoro e competere sui mercati internazionali.
“Lo sportello è una vetrina delle nostre potenzialità, un servizio su misura per le imprese estere, con corsie accelerate per investimenti superiori a 25 milioni di euro e la possibilità di avocare a noi processi di autorizzazione”, ha spiegato Urso. “Per investimenti superiori a un miliardo di euro, sarà possibile richiedere la nomina di un commissario straordinario che presiederà tutti i procedimenti amministrativi”.
“Questo strumento promuove la collaborazione tra ministeri, Regioni, Ice ed Invitalia, facilitando il processo decisionale degli investitori”, ha concluso Urso.
La procedura per avviare le richieste prevede una fase di ingaggio, seguita dalla presa in carico da parte di un team negoziale e del relativo tutor, che supportano l’investitore in tutti gli aspetti funzionali, dall’identificazione dei siti all’ottenimento di visti e permessi di lavoro per il personale straniero.
“Con ‘Invest in Italy’ riusciamo a colmare una lacuna di questo Paese perché queste strutture esistevano già ma non erano mai state veramente attivate”, ha commentato Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy.
In un Paese come l’Italia, che esporta circa la metà del suo PIL, è essenziale avere una piattaforma che fornisca una visione globale delle opportunità offerte e un supporto dedicato agli investitori. “Invest in Italy” è un passo importante verso questo obiettivo, promuovendo la trasparenza e la competitività del nostro Paese sul mercato internazionale degli investimenti.