Nel panorama dell’energia italiana, il dibattito sul nucleare si intensifica con una nuova dichiarazione di Angelo Bonelli, deputato di AVS, riguardo alla posizione del governo italiano sul tema. Secondo il sondaggio Ipsos di oggi, il 75% degli italiani si oppone all’energia nucleare, sottolineando un rinnovato consenso popolare contro questa tecnologia.
La controversia è stata riaccesa dal ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, il quale ha proposto di includere il nucleare nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), con l’obiettivo di raggiungere una quota nucleare del 22% entro il 2050. Tuttavia, secondo Bonelli, questa mossa rappresenta un passo indietro significativo, mettendo a repentaglio sia il futuro energetico che quello ambientale dell’Italia.
“Nonostante la lobby del nucleare tenti di presentare la scelta dell’energia atomica come possibile in Italia, gli italiani e le italiane hanno capito che questa scelta è troppo pericolosa e costosa per il nostro paese”, afferma Bonelli, ribadendo la posizione del 75% degli intervistati nel sondaggio Ipsos. Questo consenso popolare, secondo lui, è in linea con i risultati dei referendum passati, che hanno chiaramente respinto l’opzione nucleare.
Il deputato critica aspramente l’intenzione del governo di investire in reattori SMR (Small Modular Reactors), citando il fallimento del progetto NuScale negli Stati Uniti e l’abbandono del progetto Nuward in Francia, entrambi a causa di costi elevati e complicazioni tecniche. Bonelli denuncia l’approccio del governo come “incompetente” e sottolinea che i costi di costruzione delle centrali nucleari superano gli 11 miliardi di euro per ogni gigawatt di potenza installata, un peso finanziario che inevitabilmente ricadrà sui contribuenti italiani.
“Da decenni, l’Italia non riesce a individuare un sito sicuro per lo smaltimento delle scorie radioattive delle vecchie centrali”, continua Bonelli, evidenziando le difficoltà persistenti nella gestione dei rifiuti nucleari. Egli propone invece di guardare alle energie rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico e le soluzioni di accumulo energetico, sostenendo che queste tecnologie possano garantire un approvvigionamento energetico sicuro ed ecologicamente sostenibile per il paese.
Il deputato critica anche le politiche economiche del governo, accusandolo di rinunciare a tasse sugli extraprofitti delle compagnie energetiche mentre cerca di imporre il costo dell’energia nucleare alla popolazione. “Il governo Meloni preferisce investire risorse pubbliche in una tecnologia incredibilmente esosa, mentre ignora le potenzialità delle energie rinnovabili”, sottolinea Bonelli.
Infine, egli ribadisce il supporto alla ricerca sulla fusione nucleare come alternativa potenziale, ma esorta il governo a chiarire come intende finanziare i progetti nucleare con un budget stimato di oltre 400 miliardi di euro per meno di 40 gigawatt di potenza da fissione.
In sintesi, la posizione di Angelo Bonelli riflette una parte significativa dell’opinione pubblica italiana contraria all’energia nucleare, evidenziando preoccupazioni sia ambientali che economiche riguardo alle proposte del governo.
Il sondaggio di Ipsos e le dichiarazioni di Angelo Bonelli rappresentano un’ulteriore tappa nel dibattito nazionale sull’energia, mentre il governo affronta critiche sempre più dure riguardo alla sua politica energetica.