venerdì, Aprile 19, 2024
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L’UE punta a ridurre l’impatto dei rifiuti tecnologici introducendo nuove norme

Il braccio esecutivo dell’UE ha proposto durante la giornata di ieri nuove regole che obbligherebbero i produttori a consentire ai clienti di far riparare i loro prodotti tecnologici non funzionanti, nel tentativo di ridurre i rifiuti di questo genere.

Secondo le stime dell’UE, ogni anno vengono generate 35 milioni di tonnellate di rifiuti composte da prodotti ancora utilizzabili, come lavastoviglie, televisori e telefoni cellulari, buttati via prematuramente.

L’acquisto di prodotti sostitutivi costa ai consumatori circa 12 miliardi di euro all’anno.

Secondo le proposte – che fanno parte dell’ambiziosa spinta ecologica di Bruxelles – i produttori dovranno riparare i prodotti ancora in garanzia se il costo è uguale o inferiore a quello di una sostituzione.

I consumatori avranno anche il diritto di chiedere alle aziende di riparare i loro articoli, se possono ancora essere riparati, entro 10 anni dall’acquisto, anche se non sono più in garanzia.

“È essenziale che i consumatori siano in grado di far riparare i loro prodotti più facilmente e di acquistarne di meno”, ha dichiarato il commissario europeo Didier Reynders. “Ciò contribuirà a sostenere l’ambiente riducendo i rifiuti, le emissioni di gas serra e l’uso delle risorse”.

La regola dei 10 anni si applicherà ai prodotti soggetti airequisiti di riparabilità” dell’UE, e il blocco promette di aggiungere presto a questa categoria anche telefoni e tablet.

I nuovi regolamenti mirano anche a sensibilizzare i consumatori, chiedendo agli Stati dell’UE di creare banche dati online per aiutarli a trovare i riparatori.

Le proposte devono ora essere negoziate tra il Parlamento europeo e gli Stati membri prima di essere trasformate in legge.

Da tempo i consumatori e i gruppi ecologisti chiedono che l’UE renda più rigorosa la normativa per garantire che le aziende offrano opzioni più semplici per la riparazione dei prodotti.

“Prodotti più duraturi e riparabili non sono un problema per risparmiare i soldi dei consumatori e le risorse del pianeta”, ha dichiarato Monique Goyens, direttore dell’Organizzazione europea dei consumatori. “La proposta di oggi è il tanto atteso manuale di istruzioni per un diritto dei consumatori alla riparazione, ma mancano ancora diverse pagine”.

Secondo l’eurodeputata, Bruxelles dovrebbe valutare la possibilità di estendere il periodo di garanzia legale oltre gli attuali due anni per i prodotti di maggiore durata.

L’europarlamentare dei Verdi Anna Cavazzini ha accolto favorevolmente le proposte per dare priorità alla riparazione dei prodotti ancora in garanzia.

“Gli smartphone o le lavatrici difettosi dovrebbero essere riparati di norma e non semplicemente sostituiti con un prodotto nuovo”, ha scritto sui social media.

Ma ha aggiunto che è necessario rendere più facile per i professionisti indipendenti riparare i prodotti “in modo che i giganti aziendali come Apple non dettino più le regole per le riparazioni”.

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