L’intelligenza artificiale sta ridefinendo gli equilibri mondiali e, questa volta, la Cina ha colpito duro. Il colosso DeepSeek è esploso sulla scena globale con un successo travolgente, mettendo in discussione la supremazia tecnologica degli Stati Uniti. Ma se credete che la battaglia si giochi solo tra Washington e Pechino, vi sbagliate di grosso: l’Europa è pronta a ribaltare il tavolo.
Mentre Stati Uniti e Cina si sfidano a colpi di algoritmi, l’Unione Europea si è già assicurata un primato che nessuno può toglierle: è stata la prima al mondo a creare un quadro normativo per l’intelligenza artificiale, ponendo le basi per uno sviluppo controllato ma ambizioso. E non finisce qui. Bruxelles ha iniziato a investire somme colossali in supercomputer e innovazione, dimostrando di voler giocare un ruolo di primo piano nel futuro dell’IA. “La corsa all’IA è tutt’altro che finita”
, ha dichiarato la Commissione Europea, lanciando un chiaro segnale ai giganti globali.
Questa intervista è stata realizzata da ARTE ed è distribuita in nove lingue grazie al progetto Emove Hub. Tra i media partecipanti figurano testate di spicco come EL PAÍS (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio) e Telex
(Ungheria). Il progetto è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando European Media Hubs, guidato dalla Direzione generale per le Reti di comunicazione, i Contenuti e la Tecnologia (DG Connect).
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