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Tassi BCE fermi: quale sarà il prossimo passo nell’inflazione?

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Il 18 luglio, la Banca Centrale Europea ha scosso il mondo finanziario annunciando la decisione di mantenere invariati i tassi di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento e sui depositi, rispettivamente al 4,25% e al 3,75%. Nonostante l’inflazione sia ancora una minaccia, la BCE resta ferma nel suo obiettivo: riportare l’inflazione al 2% a medio termine. “Manterremo i tassi restrittivi finché necessario”  ha dichiarato il Consiglio Direttivo, sottolineando l’importanza di un approccio basato sui dati.

Le pressioni sui prezzi interni rimangono elevate, con l’inflazione dei servizi che continua a salire, promettendo di rimanere sopra il target fino al prossimo anno. “La crescita salariale alta ha avuto un impatto inflazionistico, ma i profitti hanno aiutato a mitigarne gli effetti” .

La BCE ha anche rivelato che il programma di acquisto di attività sta calando a un ritmo prevedibile. Dal 2024, i reinvestimenti nell’ambito del PEPP saranno interrotti. “Continueremo ad applicare flessibilità per contrastare i rischi legati alla pandemia” .

Nel frattempo, le operazioni di finanziamento a sette giorni della BCE hanno attirato offerte per 4.687 milioni di euro, in calo rispetto alla settimana precedente. Un’operazione simile in dollari USA, in collaborazione con la Federal Reserve, ha visto offerte per 155,40 milioni di dollari.

Sul fronte domestico, il Tesoro ha accettato offerte per buoni del Tesoro a 91 e 182 giorni, rispettivamente per 11,51 milioni di euro e 6,40 milioni di euro. Il saldo in essere dei buoni del Tesoro è ora a 569,55 milioni di euro. Il rendimento delle aste è variato, con un calo per i buoni a 91 giorni e un lieve aumento per quelli a 182 giorni. “Il turnover del mercato secondario dei Buoni del Tesoro è ammontato a 1.040.000 euro” .

Foto: Kirill Kudryavtsev/AFP

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