L’economia maltese è davvero pronta a sostenere il ritmo del suo successo?
Negli ultimi dieci anni, Malta ha fatto un vero e proprio balzo in avanti. L’economia ha registrato un’incredibile crescita del PIL del 153%, un risultato che ha sorpreso persino i più ottimisti. Tuttavia, la realtà non è così semplice. Se da un lato il successo economico è indiscutibile, dall’altro la società sta cambiando a ritmi vertiginosi. La popolazione malese è rimasta sostanzialmente stabile, ma la popolazione totale residente è aumentata del 31%, raggiungendo ben 564.000 abitanti. E c’è un dato che dovrebbe far riflettere: uno su tre di questi nuovi residenti non è maltese.
Ogni anno, 42.000 persone arrivano, mentre 21.000 se ne vanno. Questo ha portato la forza lavoro a crescere di oltre 100.000 persone, con il numero di lavoratori provenienti dall’Unione Europea che triplica e quello dei lavoratori extra-UE che esplode, crescendo di ben 12 volte. Come è facile immaginare, l’espansione della popolazione sta alimentando l’economia in maniera impressionante, ma c’è il rischio che tutto questo cambiamento possa mettere sotto pressione il nostro stile di vita.
Crescita economica sì, ma a che prezzo?
Malta può vantare numeri impressionanti, ma l’equilibrio tra ricchezza e benessere è tutt’altro che scontato. La professoressa Marie Briguglio dell’Università di Malta lancia un allarme importante: “La crescita del PIL non è la panacea di tutti i mali, non garantisce né sostenibilità, né giustizia sociale, né benessere”
e aggiunge che, nonostante il boom economico, Malta ha un tasso di deprivazione materiale allarmante, con ben 48.968 individui che vivono in condizioni di povertà. Inoltre, ben 159.485 maltesi non possono permettersi nemmeno una settimana di vacanza all’anno. Questo divario sociale non può essere ignorato: la crescita economica è evidente, ma la sua distribuzione è tutt’altro che equa.
E non è finita: i maltesi si dichiarano più stressati, preoccupati e ansiosi di quanto la loro ricchezza economica suggerirebbe. La domanda ora è: come conciliare la prosperità con il benessere? Come riuscire a crescere senza lasciare nessuno indietro?
L’educazione e la mobilità come chiavi per un futuro migliore
Un altro aspetto cruciale emerso nel dibattito riguarda l’educazione. Bernie Mizzi, educatrice e professionista del settore, ha parlato della necessità di un cambio di prospettiva: “Dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre e affrontare le sfide che la velocità della nostra società ci impone. Il pensiero superficiale e il ritmo frenetico non ci permettono di approfondire e comprendere davvero quello che vogliamo.”
Malta sta lottando per aggiornare il proprio sistema educativo, come evidenziato dai risultati PISA che mostrano gravi lacune, soprattutto nella capacità di pensiero critico. In un mondo che cambia così velocemente, le sfide si moltiplicano: la nostra scuola deve formare una forza lavoro non solo competente, ma anche creativa e capace di affrontare le sfide globali.
E mentre si parla di futuro, Konrad Xuereb, architetto e ingegnere, ha lanciato una proposta rivoluzionaria: la costruzione di una metropolitana a Malta. “Con l’attuale popolazione e l’uso moderato da parte di residenti e turisti, questo progetto non solo è fattibile, ma potrebbe essere realizzato in cinque anni”
ha dichiarato Xuereb. Non solo un metro: la sua visione comprende anche un potenziamento della rete di trasporti pubblici, percorsi ciclabili e altre infrastrutture che potrebbero rivoluzionare la mobilità sull’isola.
Tra i progetti più audaci, Xuereb ha parlato anche di un ponte pedonale e ciclabile che colleghi Tigné Point a Valletta, un’idea che, seppur radicale, è paragonabile a infrastrutture simili nelle metropoli europee. Malta, insomma, non sta solo cercando di crescere, ma di farlo in modo sostenibile e innovativo.
Il momento del cambiamento è adesso: La visione 2050 di Malta
Nel dibattito che ha animato il Forum Annuale di Deloitte, i leader presenti sono stati chiamati a rispondere a una domanda fondamentale: cosa vogliamo per il futuro di Malta? Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha dato voce a un appello forte e chiaro: “È il momento di abbandonare il tribalismo politico e concentrarsi su un piano di crescita strategica che sappia rispondere alle sfide globali e garantire prosperità a tutti.”
Metsola ha esortato i presenti a pensare in grande, a intraprendere trasformazioni audaci e a pianificare il futuro in modo pragmatico, ma con visione. E mentre il dibattito proseguiva, i partecipanti al Forum di Deloitte hanno sottolineato che, per Malta, il futuro non può prescindere da una serie di fattori cruciali: benessere, giustizia sociale, migrazione, governance, tecnologia e, ovviamente, infrastrutture.
Per Malta, il 2050 non è solo una data sul calendario, ma un’opportunità per creare un futuro che sappia coniugare crescita, innovazione e inclusività. Ma sarà fondamentale non perdere di vista ciò che conta davvero: una prosperità che sia davvero per tutti, in grado di includere tutti i cittadini in un progetto comune di sviluppo.
Foto: [Archivio Times of Malta]
Video: [Archivio Times of Malta]