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Alla coppia accusata la scorsa settimana di abuso sessuale sulle proprie giovani figlie per diversi anni e di insabbiamento delle prove, è stata concessa la libertà su cauzione
martedì.
Il marito, un fattorino di 43 anni di Mtarfa, si dichiara non colpevole
di violenza verso le due figlie, di aver praticato attività sessuale non consensuale e di averle sottoposte ad atti di intimità fisica.
La madre, una casalinga di 42 anni, che ha pianto per tutta la durata dell’udienza, si è dichiarata non colpevole
di aver permesso gli abusi e di aver impedito alle minori di denunciarli.
I presunti maltrattamenti sono emersi quando la ragazza più giovane, che ha compiuto 13 anni il giorno dell’accusa della coppia, ha parlato per la prima volta della situazione domestica con la madre di un’amica durante un pigiama party
.
Poco dopo la ragazza, accompagnata da un adulto, si è presentata alla stazione di polizia di Rabat per sporgere denuncia
, raccontando gli abusi subiti e sostenendo che la sorella maggiore si trovava nella stessa situazione.
Ha anche affermato che la loro madre era a conoscenza della situazione
, ma le intimava di non dirlo a nessuno.
Entrambe le ragazze hanno poi parlato con la polizia in presenza di funzionari dell’Unità di protezione dell’infanzia.
Le loro accuse hanno dato il via a indagini che alla fine sono sfociate in accuse penali contro entrambi i genitori.
Al momento del processo
, marito e moglie si sono dichiarati non colpevoli.
A entrambi è stata negata la libertà su cauzione.
Il loro caso è stato assegnato a una Corte di Magistratura che ha fissato la prima udienza per martedì.
La coppia, che durante l’udienza della scorsa settimana era stata assistita da un avvocato con assistenza legale, aveva nel frattempo assunto un avvocato personale che ha presentato una nuova richiesta di cauzione.
Dopo aver sentito la figlia maggiore testimoniare a porte chiuse, la Corte, presieduta dal magistrato Claire Stafrace Zammit, ha accolto la richiesta di libertà su cauzione
per entrambi i genitori.
Alla madre è stato ordinato di firmare il libretto di cauzione una volta alla settimana, di non avvicinarsi ai testimoni dell’accusa, in particolare alla figlia minore che deve ancora testimoniare, e di vincolarsi a una garanzia personale di 5.000 euro.
Al padre è stata concessa la libertà provvisoria a fronte di una cauzione di 800 euro, di una garanzia personale di 15.000
euro, della firma del libretto di cauzione tre volte alla settimana e della stretta condizione di non avvicinarsi ai testimoni dell’accusa, in particolare alle figlie.
Gli ordini di protezione imposti dal tribunale al momento del rinvio a giudizio sono ancora validi, così come il divieto di fare i nomi di tutte le parti.
Il caso continua.
L’avvocato dell’AG Darlene Grima e gli ispettori Godwin Scerri e Wayne Buhagiar sono i procuratori.
L’avvocato Roberto Montalto è il difensore.