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La maggioranza dei maltesi ritiene che la corruzione faccia parte della cultura aziendale

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I risultati dell’Eurobarometro, secondo cui l’87% dei maltesi ritiene che la corruzione faccia parte della cultura imprenditoriale del Paese, sono “scioccanti ma non sorprendenti” per l’associazione dei datori di lavoro.

Lo scorso lavoro, i dati europei hanno mostrato che quasi nove persone su 10 a Malta ritengono che la corruzione sia parte della cultura aziendale e il 79 % vede la corruzione e l’abuso di potere dilaganti.

L’Associazione dei datori di lavoro di Malta ha dichiarato che negli ultimi anni ha chiesto la separazione delle imprese dalla politica, avvertendo che la situazione si stava deteriorando.

Tuttavia, non c’è la volontà di affrontare concretamente i problemi, ha aggiunto.

“Non ci vuole un Eurobarometro per concludere che molte imprese credono di poter avere successo solo se hanno le giuste connessioni politiche, e la maggioranza afferma che abbiamo un problema di nepotismo e clientelismo”, ha dichiarato l’associazione in un comunicato.

I risultati dell’Eurobarometro hanno rivelato che non c’è parità di condizioni tra le imprese, elemento fondamentale per garantire un ambiente competitivo sano che generi investimenti e posti di lavoro, ha aggiunto il MEA.

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“Piuttosto, stiamo percorrendo una strada pericolosa che porta a equiparare l’imprenditorialità all’opportunismo e a pensare che il concetto di successo aziendale dipenda più dai contatti politici che dalla visione creativa e dall’assunzione di rischi”.

“Questo non è di buon auspicio per gli investimenti diretti sia nazionali che esteri, poiché le imprese più oneste dovranno scegliere se seguire il flusso o cercare opportunità commerciali altrove”

Nella sua dichiarazione, il MEA ha ribadito la sua richiesta di:

  • Un parlamento più snello, con membri a tempo pieno e meglio retribuiti
  • Partiti politici finanziati esclusivamente dallo Stato, rendendo illegali le donazioni private e le raccolte porta a porta
  • Piena divulgazione di contratti, compensi e pacchetti di persone di fiducia
  • Audit periodici indipendenti delle persone di fiducia per valutare il tempo trascorso, le attività e i risultati ottenuti
  • Limitazione del numero di persone in posizione di fiducia
  • Tutti i contratti firmati dal governo con terzi sono resi pubblici entro tre mesi dalla data della firma
  • Nessun accordo vincolante con enti di cui non si conoscono i beneficiari finali
  • Rispetto e applicazione dei parametri per gli appalti pubblici tramite ordini diretti

Queste proposte dovrebbero interessare chiunque creda che la sostenibilità delle imprese e il benessere della società dipendano da una solida infrastruttura morale ed etica che garantisca che il successo e la realizzazione siano basati sul merito e sul duro lavoro, piuttosto che su connessioni politiche.