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Malta

paola health hub: un ospedale fantasma tra promesse e ritardi interminabili

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Cinque anni di attesa, milioni di euro investiti e un ospedale che ancora non ha visto un solo paziente. Il Paola Health Hub, annunciato come un progetto rivoluzionario per la sanità maltese, è ancora un cantiere aperto, avvolto nel mistero e nelle polemiche. Quando aprirà? Nessuno lo sa, nemmeno il ministro della Salute Jo Etienne Abela, che continua a promettere senza dare certezze.

“Non posso darvi una scadenza, ma vi garantisco che il governo vuole aprire l’ospedale il prima possibile” , ha dichiarato Abela martedì, lasciando l’ennesimo punto interrogativo sulla vicenda.

Il Vincent Moran Health Centre, destinato a servire migliaia di cittadini del sud di Malta, doveva accogliere i suoi primi pazienti nel 2020. Poi sono iniziati i problemi: il primo consorzio incaricato dei lavori, SP BB International JV, è stato coinvolto in irregolarità e il progetto è stato riassegnato a Ergon-Technoline. Ma anche questa volta la storia si è ripetuta. Il governo ha rescisso il contratto con il nuovo appaltatore dopo che non è riuscito a fornire certificazioni fondamentali per il funzionamento della struttura, tra cui quelle relative a impianti elettrici, ascensori e norme di sicurezza.

Dopo anni di rinvii, il governo ha deciso di prendere in mano la situazione, assumendo il controllo diretto dell’ospedale lo scorso ottobre. Ma da allora, pochi passi concreti sono stati fatti.

Interrogato martedì su eventuali progressi, Abela ha affermato che negli ultimi quattro mesi il governo ha lavorato alla stipula di nuovi contratti con i subappaltatori che avevano già iniziato i lavori.

“Vogliamo assicurarci che i subappaltatori vengano pagati e non siano coinvolti in problemi legali derivanti dal contratto originale”, ha spiegato il ministro.

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Abela ha assicurato che i lavori sono ripresi, anche se a rilento. Ma per chi si aspettava un’apertura imminente, le sue parole suonano come un’altra doccia fredda.

“Se pensate che questi mesi siano stati sprecati, non è così” , ha dichiarato, cercando di rassicurare l’opinione pubblica.

Consapevole della crescente frustrazione dei cittadini, il ministro ha ribadito che non intende aprire la struttura finché tutte le certificazioni richieste non saranno in regola.

“Non aprirò l’ospedale senza le certificazioni. È un ospedale, e dobbiamo trattarlo come tale” , ha detto con fermezza, mettendo a tacere qualsiasi ipotesi di inaugurazione affrettata.

E mentre l’attesa si allunga e le promesse si accumulano, Abela si dice il più frustrato di tutti.

“Nessuno è più frustrato di me, ma questo non significa che pagheremo milioni di euro a un appaltatore che non ha rispettato le scadenze” , ha concluso.

Intanto, il Paola Health Hub resta una struttura fantasma, con le sue porte chiuse e il futuro incerto.

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Foto e video: Chris Sant Fournier

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