Meno di 100 strade riparate a Gozo in sette anni. È questa la realtà che emerge dietro la promessa elettorale del Partito Laburista di rifare tutte le strade di Malta e Gozo dal 2017. Una promessa che, per l’isola sorella, sembra essere rimasta su carta.
Dati recenti rivelano che, dal 2018, sono state completate solo 83 strade a Gozo, con altri progetti ancora in fase di sviluppo o in attesa di partire. “Un ritmo che non regge il confronto con Malta,”
dove Infrastructure Malta ha già rifatto quasi 1.400 strade come parte del mega-investimento da 700 milioni di euro. È importante notare, però, che le strade di Gozo non rientrano sotto la giurisdizione di Infrastructure Malta ma sono completamente affidate al Ministero di Gozo.
Il paragone tra le due isole lascia poco spazio all’immaginazione: mentre Malta procede al ritmo di 200 strade riasfaltate ogni anno, Gozo si limita a una dozzina.
Victoria, la capitale di Gozo, è il centro delle attenzioni. Ma anche qui i numeri lasciano a desiderare.
Negli ultimi anni, sono state rinnovate 14 strade, quasi la metà delle quali con interventi limitati a specifiche sezioni.
Tra le altre località che hanno visto un numero significativo di lavori spiccano Xagħra, con 12 strade rinnovate – tra cui il tratto verso Marsalforn – e Xewkija, con 11 strade riasfaltate. Lavori sono stati effettuati anche a Nadur, Għasri e Kerċem, ma in misura decisamente minore.
Secondo un portavoce del Ministero di Gozo, “molte altre strade sono già in lista per essere riparate,” ma il loro avanzamento è bloccato dalle procedure di appalto governative. Progetti come quello della strada di Sannat e la Triq il-Wardija di Qala sono stati assegnati agli sviluppatori, ma i lavori non sono ancora iniziati.
Inoltre, grazie a fondi dell’Unione Europea, saranno realizzati 4,9 chilometri di nuove strade tra Kerċem, Munxar, Nadur, Qala e Għarb. Nel frattempo, i lavori più controversi – quelli tra Victoria e Marsalforn – partiranno nei prossimi mesi, dopo un compromesso raggiunto con le ONG ambientaliste che si opponevano al progetto.
Foto: Matthew Mirabelli