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Tecnologia

Londra, riconoscimento facciale: progresso o minaccia alla libertà?

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La polizia metropolitana di Londra ha scatenato un dibattito acceso grazie a una tecnologia avveniristica che sta dividendo l’opinione pubblica. Nel 2024, questa forza di polizia ha sfruttato il riconoscimento facciale per effettuare più di 500 arresti, da reati apparentemente banali come il taccheggio a crimini gravissimi come lo stupro. Un’arma potente o una minaccia alla libertà personale? Le reazioni sono tutt’altro che unanimi.

La tecnologia, utilizzata in aree specifiche della capitale, prevede l’impiego di un furgone attrezzato con telecamere all’avanguardia. Queste catturano i volti dei passanti in tempo reale, confrontandoli con una lista pre-approvata. Se si rileva una corrispondenza, scatta l’allarme. Una procedura che da un lato promette maggiore sicurezza, ma dall’altro solleva il velo su nuove inquietanti domande sulla privacy e sui diritti civili.

I critici non hanno perso tempo. Big Brother Watch, un gruppo per i diritti civili, ha già avviato una battaglia legale per fermare l’espansione di questa tecnologia. Nel loro sito si legge: “La tecnologia funziona creando una ‘impronta facciale’ di ogni persona che passa davanti alla telecamera, elaborando dati biometrici sensibili come un’impronta digitale, spesso senza il nostro consenso o conoscenza.” E ancora, il gruppo denuncia: “Questa sorveglianza pericolosamente autoritaria è una minaccia per la nostra privacy e libertà — non ha posto nelle strade della Gran Bretagna.”

Dall’altra parte, la polizia metropolitana si definisce un “pioniere” e difende con fermezza l’uso del riconoscimento facciale. “Questa tecnologia ci aiuta a proteggere le nostre comunità dai danni,” ha dichiarato Lindsey Chiswick, Direttrice della Performance del Met. “È uno strumento potente che supporta gli agenti nel concentrarsi su persone che rappresentano il rischio maggiore e che altrimenti potrebbero passare inosservate.”

I numeri parlano chiaro: dei 540 arresti effettuati, oltre 50 riguardano crimini gravi contro donne e ragazze, tra cui strangolamenti, stalking, violenza domestica e stupri. Di queste persone, più di 400 sono già state accusate o ammonite, un dato che secondo il Met dimostra l’efficacia della tecnologia.

A chi teme per la propria privacy, la polizia risponde con rassicurazioni: i dati biometrici dei passanti che non compaiono nella lista pre-approvata vengono “immediatamente e definitivamente cancellati.” Ma basterà per spegnere le polemiche?

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La lotta tra sicurezza e libertà continua a infiammare Londra, rendendo il riconoscimento facciale non solo un’arma contro il crimine, ma anche il centro di un acceso dibattito sul futuro della sorveglianza.

Foto: AFP

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