venerdì, Settembre 22, 2023
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Un rapporto franco-tedesco esorta l’UE a prepararsi all’allargamento entro il 2030

Un rapporto presentato martedì da Francia e Germania invita l’UE ad approvare una serie di riforme per essere pronta, entro il 2030, ad accogliere nuovi membri come l’Ucraina.

Gli esperti dei due pesi massimi europei hanno redatto le proposte, volte a snellire il funzionamento del blocco, mentre Bruxelles si appresta ad affrontare la più grande ondata di espansione degli ultimi decenni.

Il rapporto – che non rappresenta le posizioni ufficiali di Germania e Francia – alimenterà i lunghi dibattiti tra i 27 Stati membri dell’UE sulle potenziali riforme.

La guerra della Russia contro l’Ucraina ha dato nuova linfa al processo, in fase di stallo, di accogliere nuovi membri dai Balcani e dall’Europa orientale.

“È chiaro che l’allargamento dell’UE è nel nostro interesse”, ha dichiarato il ministro tedesco per l’Europa Anna Luhrmann, che ha presentato il rapporto a Bruxelles insieme al suo omologo francese.

“Dobbiamo quindi iniziare subito a fare tutto il possibile per garantire che l’UE sia pronta per questo allargamento”

L’Ucraina, insieme alla Moldavia, è stata candidata all’adesione lo scorso anno e spera di ottenere il via libera per avviare i colloqui di adesione entro la fine del 2023.

L’accettazione di Kiev segnerebbe un importante cambiamento di rotta: l’Ucraina, un Paese di oltre 40 milioni di abitanti, diventerebbe il quinto membro dell’UE.

Nel rapporto, gli esperti del think tank chiedono di “fissare l’obiettivo che l’UE sia pronta per l’allargamento entro il 2030”.

Per raggiungere questo obiettivo, il blocco dovrebbe abbandonare la necessità dell’unanimità su questioni chiave come la tassazione, le finanze e gli affari esteri, a favore di una maggioranza qualificata.

“I governi hanno riconosciuto che un ulteriore allargamento senza adeguate riforme istituzionali renderebbe ancora più difficile – se non impossibile – il processo decisionale dell’UE”, si legge nel rapporto.

Gli esperti raccomandano potenziali opt-out che consentirebbero ai Paesi che non vogliono rinunciare al loro potere di veto di non accettare le decisioni a cui si oppongono.

Il rapporto prevede anche di ridurre la famosa burocrazia di Bruxelles tagliando il numero di commissari proposti dagli Stati membri nell’esecutivo dell’UE.

Se alcuni Stati membri non volessero accettare di modificare i trattati dell’UE, gli esperti sostengono che una “coalizione dei volenterosi” potrebbe portare avanti le riforme.

Ciò potrebbe portare a quattro livelli di integrazione europea che coinvolgono la “cerchia ristretta”, l’UE più ampia, i membri associati e una comunità politica meno rigida.

I membri dell’UE dell’Europa orientale che premono con più forza per l’adesione dell’Ucraina temono che le richieste di riforme fondamentali possano essere usate per bloccare l’allargamento.

Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione, la settimana scorsa, il Commissario europeo Ursula von der Leyen ha insistito sul fatto che il blocco non dovrebbe aspettare una modifica del trattato prima di accettare nuovi membri.

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