È il 12 gennaio quando dall’impianto minerario di Mudai-Darri, a Nord della città di Newman, dell’azienda Rio Tinto, un corriere per il trasporto di materiale radioattivo preleva alcune capsule nucleari da trasportare a Perth
, più a Sud.
Un fatto di ordinaria amministrazione se non fosse che all’arrivo, nonostante le verifiche e le precauzioni prese prima della partenza, una delle capsule contenente una piccola quantità di cesio–137
, sarebbe stata smarrita lungo il tragitto.
L’azienda si è subito scusata con la popolazione locale per l’accaduto, spiegando che la capsula così come il resto del materiale, sarebbe stato affidato ad un’azienda terza
Subito è scattato l’allarme per la popolazione locale
che è stata avvisata del rischio a cui andrebbe incontro chiunque venga direttamente in contatto con la capsula la quale, peserebbe sulla salute di una persona tanto quanto la normale esposizione a radiazioni nel corso di un anno.
Trattandosi di un’area molto estesa si fatica a pensare che sia facile poterla ritrovare, specialmente tenendo conto che potrebbe essersi incastrata nei pneumatici di auto e camion che attraversano quei 1.400 chilometri
.
Il governo dell’Australia occidentale ha subito diramato l’allarme, insieme alle immagini che ritrarrebbero la riproduzione della capsula la quale, sarebbe di aspetto e dimensioni simili a quelle di una pila da orologio.
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Forte imbarazzoper Rio Tinto
Non è la prima volta che l’azienda mineraria si trova all’interno di una situazione motivo di imbarazzo e contestazioni da parte dell’opinione pubblica. Infatti, già nel 2020 si trovò al centro di una bufera riguardante la distruzione di alcune Grotte Aborigene
di 46mila anni fa, al fine di poter estendere i propri scavi.
Diversi esperti sono a lavoro
lungo la zona attraversata dal corriere ma, molti sono scettici riguardo il possibile ritrovamento della piccola capsula che, effettivamente, potrebbe essere ovunque oppure, potrebbe essere scambiata per un oggetto più comune.