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La cannabis tornerà ad essere illegale in Thailandia, promette il premier

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Un uomo fuma uno spinello alla “Cannabis Cup Thailand”, competizione basata sulla marijuana, nel dicembre 2022. Foto: AFP

Il primo ministro thailandese Srettha Thavisin ha giurato di dare un freno alle droghe illegali, affermando che il possesso di “anche una sola pillola” deve essere punito e ha ordinato ai funzionari di portare avanti i piani per la recriminalizzazione della cannabis.

Il governo thailandese ha annunciato a febbraio l’intenzione di reinserire la cannabis nell’elenco delle sostanze stupefacenti, dopo averla depenalizzata nel 2022.

Il Paese era un tempo noto per le sue dure leggi sulle droghe, ma negli ultimi anni ha cercato di trarre profitto dal boom globale della marijuana terapeutica.

La Thailandia è anche un importante Paese di transito per l’oppio e la metanfetamina, in gran parte prodotti nel Myanmar, devastato dalla guerra.

“Il problema della droga è un’ urgenza nazionale e tutte le istituzioni devono lavorare insieme per risolverlo seriamente”, ha dichiarato mercoledì Srettha sulla piattaforma di social media X, affermando di voler vedere dei progressi entro 90 giorni.

Chiunque sia coinvolto nel traffico di droga deve sapere che “anche una sola pillola” può significare un’azione penale, ha scritto.

Srettha, che è entrato in carica lo scorso agosto e ha spesso espresso la sua opposizione al consumo di cannabis a scopo ricreativo, ha detto di aver chiesto al ministero della Sanità di accelerare le mosse per recriminalizzare la droga.

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Il ministero ha dichiarato a febbraio di avere in programma un’azione urgente, ma poco è cambiato e le centinaia di “dispensari” legali di cannabis, sorti sulla scia della liberalizzazione, sono ancora in funzione.

Il governo vuole che la marijuana sia limitata a scopi medici, dopo che la Thailandia è diventata il primo Paese del Sud-Est asiatico ad approvare tale uso, nel 2018.