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Il premier francese pianta la bandiera dell’UE più saldamente su Strasburgo

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La Francia ha cercato martedì di rafforzare l’etichetta di ‘capitale dell’UE’ su Strasburgo, inaugurando un edificio che si aggiunge alla proprietà del Parlamento Europeo nella città orientale.

Il Primo Ministro francese Elisabeth Borne ha salutato l’aggiunta di un edificio di 15.000 metri quadrati con facciata in vetro – ribattezzato Edificio Simone Veil, dal nome di una politica francese che è stata la prima donna presidente del Parlamento – come “il simbolo di un’Unione Europea ulteriormente ancorata a Strasburgo”.

La cerimonia ha sottolineato l’attaccamento della Francia a mantenere Strasburgo come base del Parlamento Europeo, un sito scelto perché si trova al confine con la Germania e simboleggia la riconciliazione postbellica che ha dato origine all’Unione Europea.

Molti eurodeputati che viaggiano quasi mensilmente da Bruxelles per le sessioni parlamentari plenarie a Strasburgo spesso si lamentano della distanza e del costo. Ma la sede del Parlamento è scritta in un trattato dell’UE che difficilmente verrà modificato.

La Francia sta consolidando il posto del Parlamento in città offrendo l’Edificio Simone Veil, costruito nel 2021, ad un prezzo ridotto per gli uffici, dopo che un accordo di acquisto era fallito. Il contratto di locazione è di 700.000 euro all’anno, circa il 20% del prezzo di mercato stimato.

Borne ha approfittato del suo viaggio per incontrare anche i deputati francesi centristi, nel tentativo di trovare un candidato di punta in vista delle elezioni europee del prossimo giugno, che si prevede vedranno un aumento del sostegno all’estrema destra in Francia.

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Ha dipinto i partiti francesi centristi e di centro-destra che sostengono il Presidente Emmanuel Macron come un bastione pro-UE contro il populismo e il nazionalismo di estrema destra.

“Abbiamo bisogno di una persona con un profilo abbastanza politico, ma che non sia troppo tecnocratica, che parli dei cambiamenti che l’UE apporta alle nostre vite”, ha detto un ministro francese a condizione di anonimato.

Tra i nomi che circolano per guidare il ballottaggio in Francia ci sono Stephane Sejourne, che presiede il gruppo centrista Renew al Parlamento europeo, il commissario UE Thierry Breton e il ministro francese degli Affari europei Laurence Boone.