L’Europa trattiene il fiato: la Germania oggi sceglie il suo futuro in un’elezione che potrebbe segnare una svolta radicale. Con i conservatori in netto vantaggio, il paese è scosso dall’impennata dell’ultradestra dell’AfD, che sogna un risultato storico tra paura, rabbia e un’ondata di attacchi mortali attribuiti a richiedenti asilo. E mentre gli alleati europei osservano con apprensione, un’ombra ingombrante si allunga su Berlino: Donald Trump è tornato e, con lui, il rischio di una Germania sempre più isolata.
Dalle 8 del mattino, oltre 59 milioni di tedeschi sono chiamati a decidere chi guiderà la nazione più potente dell’Unione Europea. Gli exit poll arriveranno alle 18, ma i sondaggi parlano chiaro: il cancelliere Olaf Scholz è destinato alla sconfitta. Se il divario con la CDU si confermerà ampio, Friedrich Merz è pronto a raccogliere il testimone e a imprimere una svolta netta a destra. La sua promessa è chiara: “basta con la sinistra, riprendiamoci la Germania”
.
Il ritorno di Trump e la paura di una Germania più isolata
Ma il voto di oggi non riguarda solo Berlino. La sua eco si farà sentire fino a Washington e Mosca. Con Trump di nuovo protagonista della politica americana e deciso a negoziare direttamente con Putin sulla guerra in Ucraina, l’Europa si trova davanti a un bivio. I leader della NATO tremano, e la Germania – cresciuta sotto l’ombrello della protezione statunitense – deve decidere se stare al tavolo delle grandi potenze o rimanere spettatrice.
Merz ha lanciato un messaggio chiaro ai suoi elettori: “L’Europa deve stare in piedi da sola, se vogliamo sederci al tavolo delle potenze mondiali”
. Ma se l’AfD dovesse sfondare alle urne, l’intero assetto politico del paese potrebbe vacillare.
Intanto, l’estrema destra può contare su sponsor d’eccezione. Elon Musk ha definito l’AfD “l’unico partito che può salvare la Germania”, mentre Trump ha liquidato l’argomento con un laconico: “Auguro loro buona fortuna, ma abbiamo i nostri problemi”.
L’economia in crisi e il rischio di una guerra commerciale
Il futuro del paese è appeso a un filo, anche sul fronte economico. Se Merz dovesse vincere, dovrà affrontare un’economia in recessione, una crisi energetica ancora in corso e il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, qualora Trump dovesse tornare alla Casa Bianca e scatenare nuove tensioni commerciali.
Nel frattempo, Scholz resterà in carica come cancelliere ad interim, mentre la Germania cerca un nuovo equilibrio politico. Ma gli elettori sembrano più divisi che mai. “Voglio un cambiamento, ma questa volta a destra. È troppo importante”
, dice Sylvia Otto, 66 anni, intervistata a Berlino.
E mentre i partiti tradizionali cercano di arginare l’ondata dell’AfD, i sostenitori del partito di estrema destra esultano. Christian, un ingegnere di 49 anni presente a un comizio a Berlino, elogia Alice Weidel: “È una donna tosta, sta mettendo in difficoltà tutti gli altri partiti”. E aggiunge: “Ora stanno copiando i programmi dell’AfD e li spacciano per propri. Questo dimostra che abbiamo ragione”
.
La Germania sotto assedio: gli attacchi scatenano il panico
Ma c’è un altro elemento che ha infiammato la campagna elettorale: la paura. Una serie di attacchi mortali ha sconvolto il paese, alimentando il malcontento e rafforzando il messaggio dell’ultradestra.
A dicembre, un cittadino saudita si è lanciato con un’auto contro la folla in un mercatino di Natale, uccidendo sei persone e ferendone centinaia. Poi, altri due episodi scioccanti: un assalto a coltellate contro bambini in un asilo e un’altra auto impazzita tra i pedoni di Monaco, entrambi attribuiti a richiedenti asilo afghani.
L’ultimo attacco è avvenuto appena due giorni fa, quando un uomo siriano è stato arrestato a Berlino dopo aver accoltellato un turista spagnolo davanti al Memoriale dell’Olocausto. La polizia ha rivelato un dettaglio agghiacciante: “Voleva uccidere ebrei”
.
La risposta della politica non si è fatta attendere. Merz ha giurato di chiudere le frontiere e di imprigionare tutti i migranti in attesa di espulsione. Ma l’AfD, sempre più spavalda, ha replicato: “La gente voterà per l’originale”
, lanciando una sfida diretta alla CDU.
Il destino della Germania si gioca oggi. L’Europa guarda con il fiato sospeso.
Foto: AFP