Un colpo di scena degno di un thriller: la Spagna si risveglia sotto shock con l’arresto di uno dei suoi più alti funzionari di polizia, Oscar Sanchez Gil. L’uomo, stimato e rispettato per la sua dedizione, è finito in manette dopo che 20 milioni di euro in contanti sono stati trovati nascosti nei muri e nei soffitti della sua casa di Alcala de Henares, una tranquilla cittadina a pochi chilometri da Madrid. Ma la scoperta non si ferma qui: nell’ufficio di Sanchez Gil, la polizia ha rinvenuto un altro milione di euro, stipato in armadi blindati in banconote da 50 e 500 euro. Una scena da film, ma purtroppo terribilmente reale.
Sanchez Gil, fino a poco tempo fa a capo della divisione antifrode e antiriciclaggio della polizia nazionale, è stato arrestato insieme alla sua compagna, anche lei ufficiale di polizia. Entrambi sono ora accusati di reati gravissimi, tra cui traffico di droga, riciclaggio di denaro e corruzione. L’indagine che ha portato al loro arresto è legata a uno dei più grandi sequestri di cocaina mai avvenuti in Spagna: ben 13 tonnellate di droga intercettate nel porto di Algeciras, provenienti da Guayaquil, in Ecuador, e nascoste tra casse di banane.
Secondo fonti investigative, Sanchez Gil avrebbe fornito ai narcotrafficanti informazioni cruciali sui controlli doganali nei porti spagnoli, permettendo loro di eludere le ispezioni per anni. “Lo sospettavamo da tempo“, avrebbe dichiarato un agente anonimo citato da El Mundo
, sottolineando come il comportamento dell’ufficiale fosse già sotto la lente di ingrandimento. Le intercettazioni telefoniche hanno giocato un ruolo chiave nell’inchiesta, rivelando dettagli inquietanti su come Sanchez Gil gestiva il suo doppio gioco.
Nonostante uno stile di vita apparentemente sobrio, la somma di denaro trovata ha portato gli investigatori a paragonare la sua casa a quella di Pablo Escobar, il famigerato signore della droga colombiano. “Sembrava di essere in una delle ville di Escobar
“, avrebbe detto un poliziotto durante il raid. Proprio come Escobar, che nascondeva milioni nei muri delle sue proprietà, anche Sanchez Gil aveva trasformato la sua casa in un vero e proprio caveau.
Ma non è tutto: parte del denaro sarebbe stato riciclato tramite l’acquisto di criptovalute e di una flotta di veicoli a noleggio registrati a nome di un parente. La Spagna, con i suoi stretti legami con i principali produttori di cocaina del Sud America e la sua vicinanza al Marocco, continua a essere uno dei principali snodi del traffico di droga verso l’Europa.
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