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Affonda barca di migranti al largo di un’isola greca: almeno due morti e 16 dispersi

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Foto di file dell’AFP della mappa dei naufragi mortali di migranti durante una manifestazione a sostegno delle vittime del naufragio mortale di migranti, al largo della penisola greca del Peloponneso meridionale lo scorso anno.

Almeno due persone sono morte quando un’imbarcazione che trasportava migranti si è rovesciata mercoledì al largo dell’isola greca di Lesbo, nel Mar Egeo, ha dichiarato la polizia portuale, mentre fino a 16 persone risultano disperse.

Un gommone proveniente dalla vicina costa turca si è incagliato sulle coste rocciose di Agios Georgios, a est di Lesbo, intorno alle 3 del mattino ora locale (0100 GMT), spinto da forti venti.

Secondo le persone soccorse, 36 persone erano a bordo dell’imbarcazione.

Le autorità hanno dichiarato di aver trovato 18 migranti che erano riusciti a scendere dal gommone, più due corpi in mare vicino alla costa, secondo un funzionario dell’ufficio della guardia costiera.

Le autorità affermano che le altre 16 persone si sono disperse dopo che l’imbarcazione si è arenata e risultano ancora disperse.

Le motovedette della Guardia Costiera non sono state in grado mercoledì di effettuare ricerche in mare a causa di un divieto di navigazione dovuto al maltempo.

L’isola di Lesbo è una delle porte d’ingresso per i migranti che cercano di entrare nell’Unione Europea, molti dei quali compiono pericolosi viaggi via mare.

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La Grecia ha intensificato i pattugliamenti nel Mar Egeo con l’aiuto dell’agenzia dell’Unione Europea per la protezione delle frontiere Frontex.

A giugno, un’imbarcazione fatiscente si è ribaltata ed è affondata al largo di Pylos, nel Peloponneso, annegando 82 persone, mentre centinaia risultano disperse.

Quaranta dei sopravvissuti hanno intentato una causa collettiva contro le autorità greche, sostenendo che non hanno preso provvedimenti adeguati prima che l’imbarcazione affondasse.