Un uomo è sotto processo per aver sparato a un altro cacciatore.
Un’incredibile vicenda di violenza esplode in un campo di Dingli! Joseph Scicluna, 59 anni, è accusato di aver colpito alla testa con un grosso bastone di legno un altro cacciatore, Mark Farrugia, e poi avergli sparato con un fucile da caccia. L’incontro fatale è avvenuto sei anni fa, nelle prime ore del 31 ottobre 2018, in un campo nella zona di ‘Ta’ Dnat’ a San Ġakbu, Dingli.
Scicluna e Farrugia si conoscevano da circa vent’anni. La disputa tra Scicluna e i suoi fratelli per un campo aveva coinvolto Farrugia come testimone in tribunale.
Quella mattina, Farrugia era arrivato nel suo campo intorno alle 4:45 per prepararsi alla caccia. Poco dopo le 5:30, con il fucile in mano, osservava la preda. Fu allora che Scicluna si unì a lui per una chiacchierata su uccelli e tempo. Ma tutto cambiò quando Scicluna indicò qualcosa su un albero di mandorlo vicino. Mentre Farrugia si girava, Scicluna lo colpì con un bastone (marloġġ
), del tipo usato come manico per attrezzi agricoli.
Farrugia cercò di difendersi, ma la situazione degenerò in una lotta furiosa che li fece rotolare sul terreno, con il fucile che scivolava dalle mani di Farrugia. Scicluna afferrò l’arma, la puntò contro Farrugia e sparò. Farrugia subì gravi ferite allo stomaco e al petto, finendo in condizioni critiche all’ospedale Mater Dei.
Ora, sei anni dopo, Scicluna è accusato di tentato omicidio, gravi lesioni personali, possesso di un’arma da fuoco durante la commissione del crimine e possesso di un’arma senza permesso di polizia. Ma Scicluna ha sempre protestato la sua innocenza, sostenendo di non essere nel campo al momento della sparatoria.
L’avvocato dell’accusa, Kevin Valletta, ha raccontato alla giuria che la vittima ha subito lesioni permanenti e ha ancora pallini nel corpo. Valletta ha insistito: “Scicluna intendeva uccidere Farrugia
,” chiedendo una pena detentiva tra gli otto e i quaranta anni.
La giuria può condannare Scicluna per gravi lesioni personali solo se non è convinta oltre ogni ragionevole dubbio del tentato omicidio, ha spiegato Valletta. “Non vi daremo tutti i pezzi del puzzle. Ma anche se mancano alcune parti, l’immagine sarebbe ancora identificabile
,” ha detto, invitando i giurati a basarsi solo sulle prove.
Il processo, presieduto dalla giudice Consuelo Scerri Herrera, continua. Gli avvocati dell’AG Kevin Valletta e Kaylie Bonett stanno conducendo l’accusa. Gli avvocati Arthur Azzopardi e Jacob Magri sono i difensori. L’avvocato Edward Gatt rappresenta la vittima.
Foto: [Archivio Times Of Malta]