Gli attivisti sono furiosi: il costruttore Joseph Portelli sta cercando di legittimare le sue piscine illegali a Qala, una “farsa della giustizia” agevolata dalle autorità pronte a tutto per accontentare “costruttori avidi”. Una nuova richiesta è stata presentata per queste piscine controverse, costruite fuori dalla zona di sviluppo a Qala, dopo che un tribunale ha annullato il permesso di costruzione a marzo.
Moviment Graffitti ha denunciato che questo tentativo di legittimare le piscine rappresenta un nuovo, scandaloso capitolo nel sistema di pianificazione maltese, definendolo “un livello di indecenza senza precedenti”. I tribunali, dicono, sono stati “inequivocabili” nel dichiarare che le piscine non sono compatibili con l’area rurale.
Dato che le strutture illegali possono essere sanzionate solo se conformi alle politiche di pianificazione attuali, la seconda richiesta di Portelli per sanare queste piscine, dopo una sentenza così categorica del tribunale, è una palese farsa del nostro sistema giudiziario, hanno affermato. Questo affronto alla giustizia è facilitato dal Governo e dalle sue autorità, che si sono costantemente piegate per soddisfare l’avidità dei costruttori.
A giugno, Graffitti ha organizzato una protesta sul sito delle piscine, spruzzando la parola “illegale” in grandi lettere rosse sul fondo di una di esse. L’obiettivo di questa protesta, hanno detto, era mettere in evidenza come il governo abbia tollerato quelli che hanno definito i “metodi da bullo” di Portelli e non abbia riformato il difettoso sistema di appelli di pianificazione, che consente ai costruttori di iniziare a lavorare su un progetto nonostante ci sia un appello in sospeso.
Questo ha portato a situazioni come quella di Qala, dove i progetti vengono completati dopo che i tribunali revocano i loro permessi.
Come abbiamo dichiarato durante la nostra azione diretta, e ribadiamo ora, questo sistema di pianificazione è intenzionalmente truccato a favore dei costruttori, hanno detto. Il Governo sta di fatto applicando l’impunità per i costruttori permettendo loro di costruire strutture illegali o potenzialmente illegali, e poi non prendendo provvedimenti significativi contro queste violazioni. Nel caso di Qala, l’Autorità di Pianificazione non ha nemmeno limitato l’accesso alle piscine, che rimangono pienamente operative nonostante la loro chiara illegalità.
Gli attivisti hanno espresso la loro delusione per la mancanza di segni di riforma negli appelli di pianificazione, come promesso da Robert Abela. Hanno nuovamente chiesto che le piscine illegali di Portelli a Qala siano demolite e che le riforme siano attuate senza indugio.
Moviment Graffitti è pronto a intraprendere ulteriori azioni dirette se l’appello del popolo per una decenza basilare nella pianificazione continuerà a cadere nel vuoto.
Foto: Jonathan Borg