I fondi dei contribuenti non sono un bancomat per coprire le magagne del Partito Laburista! Questa è l’accusa esplosiva lanciata da Repubblika, il gruppo che difende lo stato di diritto, in una domenica di fuoco.
L’affondo arriva in seguito alla bomba sganciata giovedì scorso: Randolph De Battista, fino a quel momento CEO del Partito Laburista, ha rassegnato le sue dimissioni per poi essere subito catapultato a nuovo ambasciatore di Malta a Ginevra. Un’operazione lampo che, secondo molti, nasconde dissapori interni all’amministrazione del partito.
Repubblika non ci sta e ha preso carta e penna per scrivere una lettera aperta al Primo Ministro Robert Abela e allo stesso De Battista. Il messaggio è chiaro e tagliente: “Siamo stufi di vedervi usare i soldi dei contribuenti e le nomine pubbliche come soluzioni tampone per i vostri problemi interni. Siamo stufi di vedervi banchettare alle spalle della collettività mentre ci riempite di vuote promesse su merito e politica progressista.”
Ma non è tutto. L’ONG ha rincarato la dose, ricordando che gli ambasciatori sono nominati per rappresentare Malta, non per salvare il Partito Laburista da eventuali crisi. E, sottolineano con forza, “Gli ambasciatori non sono pagati dagli appaltatori del partito, ma dai contribuenti. Devono essere scelti per le loro qualifiche, non per evitare grane all’interno del PL.”
Il messaggio che questo governo sta lanciando ai giovani maltesi? Repubblika non ha dubbi: “Non lavorate duro per sviluppare le vostre competenze. L’unica cosa che conta è far parte della cricca giusta.”
Foto: [Archivio Times Of Malta]