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Malta

Ministri Bartolo e Camilleri nel mirino: incarichi consulenziali sotto indagine

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Uno scandalo politico che scuote i vertici del governo! La commissione etica del Parlamento ha approvato un rapporto devastante che accusa Clayton Bartolo e Clint Camilleri di aver abusato del loro potere, assegnando un incarico di consulenza dai guadagni d’oro all’allora fidanzata di Bartolo.

I due ministri, ora sotto esame, si trovano in bilico: la commissione deciderà nella prossima seduta quali sanzioni adottare. Nel frattempo, Bartolo e Camilleri potranno presentare per iscritto le loro difese, ma il clima politico si fa sempre più incandescente.

Le possibili sanzioni? Secondo la legge sugli standard etici, si va dalla richiesta di scuse pubbliche, alla decisione della Camera dei Rappresentanti di adottare misure adeguate, fino alla richiesta di un rimborso per l’uso improprio di fondi pubblici. Tutti gli occhi sono puntati su questa vicenda che potrebbe avere conseguenze clamorose.

Il rapporto firmato dal Commissario per gli Standard svela dettagli sconcertanti: Amanda Muscat, all’epoca segretaria privata e fidanzata di Bartolo, venne promossa nel 2020 a consulente del ministro del Turismo con uno stipendio di quasi 62.000 euro. Poco dopo, il suo stipendio salì a 68.000 euro. Una cifra impressionante, se si considera che, nei fatti, Muscat continuò a svolgere il ruolo di segretaria privata, ma con un compenso da consulente di alto livello. Ancora più sorprendente è il fatto che, almeno sulla carta, risultasse impiegata presso il ministero di Camilleri.

Nel frattempo, Bartolo e Muscat si sono sposati, ma questa storia non finisce qui. Mentre cresce la pressione pubblica per le dimissioni dei due ministri, il primo ministro Robert Abela si schiera fermamente dalla loro parte. Entrambi sono considerati fedelissimi alleati del premier, e Abela non ha esitato a difenderli: “I fatti in questo caso sono differenti. Non ci sono ragioni che giustifichino le dimissioni di Bartolo o Camilleri dai loro incarichi ministeriali”.

Un confronto inevitabile con un altro caso noto, quello di Justyne Caruana, ex ministra costretta alle dimissioni nel 2020 per un contratto abusivo assegnato al partner Daniel Bogdanovic. Ma Abela insiste sulla differenza: “Le circostanze sono diverse”.

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E il denaro? Alla domanda se Amanda Muscat dovrà rimborsare parte del suo stipendio, Abela non ha fornito una risposta diretta, dichiarando che la controversia ruota attorno a una discrepanza di 16.000 euro nei suoi guadagni netti. Successivamente, un portavoce dell’ufficio del primo ministro ha chiarito che, in termini lordi, la cifra ammonta a 23.026 euro.

Foto: Times of Malta

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