Il 6 maggio 1935 Malta si trovò al centro di una celebrazione sfarzosa, un evento ricco di pompa e grandeur per il 25° anniversario del regno di Re Giorgio V e della Regina Mary di Teck. Ma dietro i festoni e gli applausi, la realtà per i maltesi era ben diversa. Il loro amato diritto all’autonomia era stato brutalmente strappato via. Malta viveva sotto il rigido controllo di un governatore militare, con Londra che, senza mezzi termini, aveva dichiarato: “Non siete capaci di governarvi da soli.”
Eppure, nonostante l’umiliazione, la popolazione non solo partecipò, ma si riversò per le strade in massa per applaudire. Un impero che li aveva derisi offriva spettacoli mozzafiato e pane gratuito, e il popolo, pur ferito nell’orgoglio, non seppe resistere.
Le celebrazioni raggiunsero vette incredibili di lealtà ostentata. Le strade si riempirono di chilometri di festoni e bandiere, mentre enormi statue raffiguranti i monarchi dominavano la scena. Furono organizzati concerti, parate di bande musicali, banchetti, spettacoli pirotecnici e persino un carnevale sull’acqua. I carri allegorici sfoggiavano simboli imperialisti, e i negozi, come le facciate dei club, si sfidarono a chi mostrava più devozione al potere coloniale. Non mancarono i souvenir, che andarono letteralmente a ruba.
La Chiesa non restò in disparte, organizzando un solenne Te Deum
nella Cattedrale di San Giovanni. Sembrava quasi un ringraziamento ironico per il fatto che Malta, sotto il controllo britannico, non fosse considerata in grado di prendersi cura di se stessa. Poco dopo, Re Giorgio morì, lasciando un regno che aveva imposto la sua forza, celebrato con il consenso silente di un popolo privato della sua libertà.
Eppure, non si trova traccia di dissenso in quella giornata. Nessuna protesta, nessun atto di ribellione: era come se la nazione avesse accettato la sua condizione. “Dategli spettacoli e cibo gratis, e la folla vi applaudirà anche se gli togliete la dignità.”
Questo sembrava essere il messaggio implicito della giornata.
Le immagini di quella celebrazione rimangono ancora oggi come testimonianza di un momento tanto sontuoso quanto amaro. Strada Reale, cuore pulsante di Valletta, si trasformò in un’esplosione di bandiere britanniche, mentre negozi iconici come Greenburgh Bros in Old Bakery Street furono decorati con elaborata magnificenza. Cartoline commemorative e foto dell’epoca, ora conservate in collezioni private, mostrano l’intera isola vestita a festa, anche se dentro, molti cuori potevano essere spezzati.
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