Connect with us

Malta

Malta applica standard più lassisti per le estradizioni rispetto all’Italia, sostengono gli avvocati

Published

on

Gli avvocati di un uomo ricercato in Italia con l’accusa di traffico di droga hanno sostenuto che le autorità maltesi, nel valutare le richieste di estradizione, applicano un metro di giudizio meno rigoroso rispetto alle loro controparti italiane.

All’inizio del mese, un tribunale di Catania ha deciso di respingere la richiesta di estradizione di un uomo a Malta, perché le informazioni fornite sulle condizioni delle carceri maltesi non sono state ritenute sufficienti a garantire la protezione da trattamenti inumani o degradanti.

Gli avvocati di John Spiteri hanno sostenuto questa settimana che questo standard non viene rispettato quando alle autorità maltesi viene chiesto di estradare persone in altri Paesi.

Gli avvocati sostengono che le autorità maltesi sono pronte ad accogliere tali richieste anche quando le controparti straniere forniscono scarse informazioni sulle condizioni carcerarie all’estero.

John Spiteri, un uomo di 56 anni di Qrendi, è ricercato in Italia con l’accusa di traffico di droga in relazione a un presunto giro di droga che si estende tra Albania, Italia e Malta.

È al centro di una saga di estradizioni da quando è stato arrestato per la prima volta nel giugno dello scorso anno in base a un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie di Catania.

Advertisement

Sebbene i tribunali locali abbiano approvato la sua estradizione in Italia, Spiteri ha presentato un’ultima procedura costituzionale per bloccarla, sostenendo che i suoi diritti fondamentali sarebbero violati se la sua estradizione in Italia venisse eseguita.

La richiesta di estradizione di Spiteri da parte delle autorità italiane è stata inizialmente respinta dalla Magistratura sulla base del mancato deposito di importanti documenti da parte dell’accusa.

La decisione è stata annullata in appello e gli atti sono stati rinviati al primo tribunale che avrebbe dovuto esaminare nuovamente il caso, poiché non aveva concesso all’accusa la possibilità di presentare le proprie argomentazioni e non aveva preso in considerazione altre questioni sollevate dai pubblici ministeri.

Successivamente, la Magistrates’ Court ha accolto la richiesta, aprendo la strada all’estradizione di Spiteri.

La decisione è stata confermata in appello.

Ma dopo la sentenza definitiva, pronunciata nel settembre dello scorso anno, gli avvocati di Spiteri hanno presentato un ricorso alla Prima Sala della Corte Civile, nella sua giurisdizione costituzionale, segnalando gravi problemi di diritti umani se l’estradizione fosse andata avanti.

Nel frattempo, mentre i procedimenti si spostavano da un tribunale all’altro per un periodo di tredici mesi, Spiteri è stato processato per tre volte di seguito, l’ultima delle quali lo scorso settembre.

Advertisement

In quell’occasione il giudice Aaron Bugeja ha osservato che la persona in attesa della “decisione finale di consegna” non era ancora stata giudicata in Italia e si presumeva ancora innocente.

In occasione della prosecuzione del processo costituzionale questa settimana, un avvocato dell’ufficio del Procuratore generale e referente di Malta per Eurojust (Agenzia dell’UE per la cooperazione giudiziaria penale) ha presentato una documentazione sulle condizioni delle carceri italiane, che l’ufficio aveva ricevuto su richiesta.

Un altro avvocato dell’AG, in rappresentanza dell’Unità Affari Europei e Ricerca Giuridica, ha fornito una panoramica sulle modalità di trattamento delle richieste di trasferimento volontario dei detenuti da un Paese all’altro, ai sensi della Direttiva quadro dell’UE.

Interrogato direttamente dalla Corte sulle informazioni relative allo stato delle carceri italiane, il testimone ha spiegato che si occupava solo di trasferimenti volontari di detenuti e che le estradizioni erano gestite da un’altra unità.

Tuttavia, personalmente non si era mai imbattuto in lamentele sulle condizioni delle carceri italiane.

A questo punto sono intervenuti gli avvocati di Spiteri, chiedendo al testimone se fosse a conoscenza di una sentenza emessa il 3 luglio 2023 dalla Corte d’Appello di Catania che respingeva la richiesta dello Stato maltese di estradare un cittadino italiano ricercato a Malta per un presunto coinvolgimento in una rapina a mano armata.

Il testimone ha dato risposta negativa.

Advertisement

Nel caso di Catania, le autorità italiane avevano richiesto informazioni dettagliate sulle condizioni dell’istituto penitenziario di Corradino, per determinare se i diritti fondamentali della persona estradata rischiassero di essere violati durante la detenzione nel carcere maltese.

Le autorità maltesi hanno debitamente risposto, trasmettendo informazioni dettagliate sulle dimensioni delle celle, in particolare quelle della Divisione 6, che erano dotate di ventilatori elettrici, telecamere di sorveglianza e un sistema di chiamata d’emergenza, nonché di docce adiacenti.

I detenuti potevano uscire dalle celle per sette ore e mezza al giorno.

Tuttavia, il tribunale italiano ha ritenuto queste informazioni “insufficienti”, affermando che non c’erano indicazioni sullo spazio interno per ogni occupante della cella, sull’ubicazione dei servizi igienici, sull’accesso all’acqua potabile e sull’occupazione media delle celle.

Inoltre, i magistrati italiani hanno osservato che le pareti in calcare erano soggette a umidità e non potevano garantire un ambiente sano all’interno delle celle.

Alla luce di tali condizioni, il tribunale italiano ha respinto la richiesta di estradizione di Malta, ritenendo che non vi fossero sufficienti garanzie che la persona da consegnare non sarebbe stata sottoposta a trattamenti inumani o degradanti.

Eppure, al contrario, “nonostante gli italiani abbiano inviato informazioni molto scarse sullo stato delle carceri in Italia, noi [le autorità maltesi] ci affrettiamo a estradare”, ha sostenuto l’avvocato Franco Debono, sottolineando il paragone con il caso di Spiteri.

Advertisement

Il mandato d’arresto europeo è uno strumento basato sul principio di reciprocità tra gli Stati membri e deve essere interpretato in modo uniforme da tutti gli Stati, hanno sostenuto gli avvocati di Spiteri presentando una copia della sentenza italiana nel procedimento costituzionale.

Le parti hanno quindi dichiarato di non avere altre prove da produrre.

La Corte, presieduta dal giudice Toni Abela, ha rinviato la causa per le ultime osservazioni scritte.

L’avvocato Julian Farrugia ha rappresentato l’Avvocatura dello Stato. Gli avvocati Franco Debono e Charles Mercieca hanno assistito Spiteri.