Un ex dipendente di Enemalta chiede 75.000 euro di arretrati a seguito di una sospensione “abusiva e illegale” di sette anni a metà stipendio.
Paul Barbara, addetto alle vendite di Enemalta dal 1992, è stato sospeso dopo che nel maggio 2016 sono emerse accuse di irregolarità sul posto di lavoro.
È uno dei numerosi lavoratori che erano stati trasferiti a Engineering Resources Limited, un’entità statale creata nel 2014 per assorbire i lavoratori di Enemalta nei suoi libri contabili.
Engineering Resources Limited aveva segnalato le accuse contro Barbara in una denuncia penale in cui l’azienda chiedeva al commissario di polizia di indagare sul suo dipendente.
Negli ultimi sette anni, la polizia non ha mai parlato con Barbara e non è mai stata avviata alcuna azione, né penale né disciplinare.
Nel 2019, Barbara ha portato le sue rimostranze in tribunale presentando un ricorso giudiziario contro la decisione amministrativa.
Le sue richieste sono state respinte per una questione preliminare, senza che il tribunale entrasse nel merito del caso.
Tuttavia, anche dopo l’esito del tribunale, la situazione di Barbara è rimasta invariata.
Né il suo datore di lavoro, Engineering Resources Limited, né la polizia si erano rivolti a lui, spiegano gli avvocati di Barbara nella protesta giudiziaria presentata contro l’azienda presso la Prima Sala del Tribunale Civile.
Dato questo status quo, si doveva presumere che qualsiasi indagine nei suoi confronti non avesse portato a nessuna indicazione di illecito e che la presunzione di innocenza fosse ancora valida.
Alla luce di queste circostanze, dopo che diverse telefonate al suo datore di lavoro si sono rivelate inutili, Barbara chiede ora a Engineering Resources Limited di pagargli quasi 75.000 euro di stipendi arretrati, bonus e altri pagamenti effettuati a tutti i colleghi negli ultimi anni dalla sua sospensione.
Definendo questa situazione “abusiva e illegale”, Barbara ritiene l’azienda responsabile dei danni.
Gli avvocati Jose’ Herrera e David Camilleri hanno firmato la protesta giudiziaria.