Le notizie di oggi dalle prime pagine dei quotidiani maltesi raccontano storie che non lasceranno nessuno indifferente. Dalla battaglia per preservare un pezzo di storia all’indignazione per le decisioni che sembrano trascurare l’ambiente e la comunità, le vicende si susseguono con intensità.
The Times of Malta
porta in primo piano un appello drammatico: l’International Council on Monuments and Sites tenta l’ultima carta per fermare lo smantellamento delle storiche caserme a Fort Chambray. La Planning Authority si pronuncerà oggi su questa controversa richiesta che potrebbe cancellare un simbolo del patrimonio maltese. Nel frattempo, a Sliema, il comune è costretto a ridimensionare le decorazioni natalizie, incapace di trovare un fornitore che rispetti i limiti di bilancio. Una notizia che solleva interrogativi sulle priorità e sulla gestione delle risorse.
Dall’altra parte, The Malta Independent lancia un grido di allarme ambientale: il Moviment Graffitti denuncia duramente l’idea di costruire un nuovo supermercato in una zona ODZ a Żurrieq, definendola “un passo verso l’ennesimo disastro ambientale“. Parallelamente, i docenti di MCAST si rivolgono direttamente al Primo Ministro Robert Abela, inviandogli una petizione per sbloccare negoziati che si trascinano da troppo tempo. “È necessario un intervento immediato per il bene della nostra comunità accademica
” sembra essere il messaggio unanime.
L-Orrizzont
celebra un traguardo significativo: il governo ha finalmente chiuso l’accordo per acquistare i locali del St Cajetan Band Club a Hamrun, una notizia che segna un punto di svolta per la comunità locale. Inoltre, emerge un rapporto del National Audit Office che conferma gli ottimi risultati raggiunti dalla polizia maltesi, una nota positiva in un contesto spesso segnato da polemiche.
In chiusura, In-Nazzjon accende i riflettori su una proposta di legge presentata dal PN per combattere il bullismo sul posto di lavoro. La nuova normativa punta a responsabilizzare le aziende, promuovendo una tolleranza zero contro ogni forma di abuso. Non manca l’indignazione per una struttura a Msida, destinata a diventare una casa per anziani, ma attualmente utilizzata come parcheggio temporaneo da Infrastructure Malta. “È questa la cura che vogliamo per i nostri anziani?
” si chiedono i residenti, tra rabbia e incredulità.
Foto: Matthew Mirabelli