Una vicenda al limite dell’incredibile si è svolta in un tranquillo appartamento, dove un figlio ha dimostrato prontezza e coraggio, sventando il tentativo di furto ai danni della madre anziana. La donna, vicina ai 90 anni e affetta da demenza, si trovava ignara nel suo appartamento quando un’estranea si è introdotta con intenti tutt’altro che innocui.
L’uomo, che vive al piano superiore rispetto alla madre, ha percepito qualcosa di insolito. Attraverso il sistema di videosorveglianza che aveva installato per proteggerla, ha assistito in diretta a una scena preoccupante: un’estranea, successivamente identificata come Renald Falzon, si muoveva furtivamente nella casa, cercando di evitare ogni contatto con l’anziana. “La sospetta sembrava cercare di confondersi, ma i suoi movimenti erano chiari”
ha dichiarato l’uomo alle autorità.
La videocamera ha catturato il momento esatto in cui Falzon si è chinata con un gesto calcolato, simulando di raccogliere qualcosa caduto a terra. In realtà, stava aprendo un mobile e prelevando una borsa che ha poi infilato nel proprio zaino. Quando il figlio è intervenuto, la donna ha lasciato rapidamente l’appartamento, ma non abbastanza da evitare le conseguenze.
Le immagini fornite alla polizia hanno incastrato Falzon. “Il filmato mostrava chiaramente ogni dettaglio dell’accaduto,”
ha affermato l’Ispettore Sarah Kathleen Zerafa Zerafa durante l’udienza in tribunale. Grazie a queste prove, è stato emesso un mandato di arresto, portando alla rapida cattura della donna.
Comparsa davanti alla Magistrata Astrid May Grima, Falzon, 49 anni, ha dichiarato di non essere occupata a causa di un trattamento psichiatrico in corso. Si è dichiarata non colpevole delle accuse mosse contro di lei. Tuttavia, il pubblico ministero si è opposto alla richiesta di libertà su cauzione, sottolineando che rimangono testimoni civili da ascoltare e che il filmato era una prova inconfutabile dei fatti.
La difesa ha cercato di persuadere la corte, sostenendo che il materiale video avrebbe eliminato ogni rischio di alterazione delle prove. “Il tribunale può imporre condizioni sufficienti per evitare qualsiasi contatto con i testimoni” ha argomentato l’avvocato. Ma la corte non si è lasciata convincere. “Non ci sono garanzie che l’imputata rispetti gli ordini del tribunale” ha concluso la magistrata, ordinando la custodia cautelare di Falzon.
Un’azione tempestiva e coraggiosa ha evitato che una tranquilla serata si trasformasse in tragedia. La giustizia farà il suo corso.
Foto: Times of Malta