Din l-Art Ħelwaha avviato i lavori di restauro
del bungalow australiano di Għammieri, un progetto delicato che si prevede durerà almeno 12 mesi.
Simili edifici in legno si trovano in molte zone dell’Australia, dove sono stati progettati per sfruttare al meglio il clima e l’ambiente. Sono stati spediti in “kit” in tutti i Paesi del Commonwealth, ma a Malta ce n’è solo uno.
Fu spedito qui dall’Australia negli anni ’20
per dare ai futuri immigrati l’opportunità di familiarizzare con il loro futuro ambiente e di imparare i metodi di costruzione in legno.
Foto: Din l-Art Ħelwa
Il bungalow
è stato costruito in deal, una forma di legno tenero, e per il tetto sono state utilizzate lastre di ferro ondulato. Fu assemblato presso l’Istituto Tecnico Bugeja di Ħamrun.
Nel giugno del 1929, 137 apprendisti erano passati per il centro di formazione, 39 dei quali andarono in Australia.
Intorno al 1930, il bungalow fu trasferito alla fattoria sperimentale di Għammieri, dove fu utilizzato come aula didattica dal Dipartimento Servizi Agricoli e Sviluppo Rurale.
Foto: Din l-Art Ħelwa
L’edificio è caduto in rovina e la sua situazione è stata evidenziata per la prima volta dall’Alta Commissione australiana a metà degli anni Ottanta.
All’inizio del 2002, la sezione australiana dell’organismo per il patrimonio culturale delle Nazioni Unite ICOMOS ha preso contatto con ICOMOS Malta, ma solo nel 2018 Din l-Art Ħelwa ha confermato che si sarebbe occupata del restauro del sito.
Alla fine le è stata concessa la tutela del sito nel 2022, per un periodo di 20 anni.
Foto: Din l-Art Ħelwa
Il minuzioso lavoro di restauro prevede lo smontaggio del bungalow, il restauro e la sostituzione degli elementi mancanti e il loro riassemblaggio.
Il progetto prevede di trasferire il bungalow nel Parco della Famiglia Ta Qali, dove il governo ha individuato un sito più facilmente accessibile al pubblico.
I lavori per la nuova collocazione inizieranno a breve.
Foto: Din l-Art Ħelwa
I lavori sono sponsorizzati dalla Fondazione Melita e dal Fondo per le Buone Cause, ma per completare il progetto sono necessari fondi più consistenti.
Eventuali donatori o sponsor possono inviare un’e-mail.
Foto: Din l-Art Ħelwa