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Malta

Incentivi fiscali per fare figli? Il MWL avverte: “Non basterà”

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Un incentivo fiscale per far nascere più bambini? No, non basta. Il Malta Women’s Lobby (MWL)  lancia l’allarme: servono misure concrete, strutturali e durature, non semplici sconti fiscali che rischiano di essere solo un palliativo. La soluzione proposta dal governo per contrastare il drammatico calo della natalità a Malta è stata accolta con scetticismo dal gruppo, che chiede un’azione più incisiva e una task force multidisciplinare per affrontare il problema in tutta la sua complessità.

L’idea del ministro delle Finanze Clyde Caruana di introdurre agevolazioni fiscali per chi ha più figli, secondo il MWL, non colpisce il cuore della questione. “Questa misura può offrire un po’ di sollievo economico alle famiglie, ma non affronta le vere cause della crisi demografica di Malta” , sottolinea l’organizzazione.

Un problema che non si risolve solo con i soldi. Per il MWL, la chiave è garantire un vero equilibrio tra lavoro e vita privata, affinché mettere al mondo un figlio non sia un’impresa impossibile. “Gli incentivi finanziari aiutano, certo, ma non possono essere la risposta unica. Dobbiamo ragionare sul concetto che “per crescere un bambino serve un intero villaggio” e costruire politiche basate su questa consapevolezza” , ha dichiarato un portavoce del gruppo.

Una questione ben più ampia

Il MWL propone un approccio globale che tenga conto di aspetti finanziari, sociali, culturali, abitativi e di parità di genere. Un semplice sgravio fiscale, da solo, non basta.

“Avere un secondo figlio significa moltiplicare le responsabilità della famiglia, in un contesto in cui Malta offre ancora troppo poco sostegno ai genitori lavoratori. Se il governo vuole davvero invertire la tendenza della natalità in modo sostenibile, è necessario un intervento molto più ampio” , spiega il gruppo.

Perché la genitorialità non è solo una questione economica. Crescere un bambino significa affrontare un carico fisico, emotivo e mentale enorme, che pesa soprattutto sulle madri.

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Un’emergenza demografica

Il ministro delle Finanze Clyde Caruana ha avvertito che servono “misure drastiche e costose”  per fermare il calo della popolazione maltese. Le sue dichiarazioni hanno acceso il dibattito, soprattutto dopo la pubblicazione di uno studio dei professori Anna Borg e Liberato Camilleri, che ha analizzato le percezioni sulla conciliazione tra lavoro e famiglia, mettendo in luce le difficoltà nel crescere più di un figlio.

Ma per il MWL, non si può pensare di risolvere tutto con un assegno in busta paga. “Se vogliamo davvero incentivare le nascite, le famiglie devono poter contare su misure concrete come un’estensione dei congedi di maternità, paternità e parentali, orari di lavoro più flessibili e un riequilibrio del carico di cura tra madri e padri” , afferma il gruppo.

Le donne non sono incubatrici

La critica più feroce del MWL riguarda l’approccio alla questione della natalità, che sembra considerare il corpo delle donne come un problema da risolvere con incentivi economici. “Dobbiamo superare questa mentalità maschilista che tratta l’utero femminile come un problema da affrontare a colpi di detrazioni fiscali” , denuncia l’organizzazione.

Le madri, infatti, sono ancora quelle su cui ricade il peso maggiore nella gestione quotidiana della famiglia: dalle cure dei figli all’educazione, dalla sanità alla cura di parenti anziani o disabili.

“I decisori politici devono smettere di cercare soluzioni facili e iniziare a basare le loro scelte su dati e ricerche. Senza un piano d’azione concreto e articolato, qualsiasi incentivo fiscale sarà solo un cerotto su una ferita molto più profonda” , conclude il MWL.

Foto: Shutterstock

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