Chang Rajii nel 2017. Foto: Times of Malta
Un uomo d’affari che sei anni fa era stato risparmiato dall’estradizione per un sospetto schema Ponzi è tornato in tribunale per affrontare nuove accuse di frode.
Nel 2017, il Cile ha cercato di estradare l’uomo d’affari Alberto Chang Rajii da Malta per affrontare nel suo Paese le accuse relative a una sospetta frode da 80 milioni di dollari.
Ora l’imprenditore è di nuovo nei guai con la legge.
Venerdì scorso, Chang Rajii è stato accusato di aver frodato un hotel per un importo di 5000 euro e di aver realizzato un guadagno fraudolento simile due anni fa.
La polizia ha ricevuto una soffiata dopo che una vittima maltese ha visto sul suo telefono una notifica relativa a un bonifico di 500 euro a favore di un hotel – un pagamento che non aveva né effettuato né autorizzato.
Quando la polizia ha contattato l’hotel, gli impiegati hanno detto che dietro la transazione c’era Chang Rajii.
Sul telefono dell’accusato è stata trovata una carta di credito virtuale con lo stesso numero della carta appartenente alla vittima.
Le indagini hanno portato alla luce altre transazioni sospette, oltre a segnalazioni di frodi da parte di un altro hotel nel 2022.
Chang Rajii è stato anche accusato di furto aggravato, di essere in possesso di oggetti legati alla frode e di aver utilizzato uno “strumento di pagamento non corporeo non in contanti” contraffatto – la copia clonata della carta di credito della vittima.
Chang Rajii ha dichiarato alla corte, presieduta dal magistrato Abigail Critien, di essere un consulente finanziario in pensione e di vivere a St. Julian’s.
Ha risposto di non essere colpevole delle accuse mosse contro di lui.
La difesa ha dichiarato di non voler richiedere la libertà provvisoria allo stato attuale, dato che l’imputato non ha un indirizzo fisso e non ha denaro.
“Non credo che la cauzione verrebbe concessa in questa situazione, quindi non voglio far perdere tempo alla corte”, ha detto.
L’accusa è stata affidata agli ispettori di polizia Daryl Farr e Nico Zarb e all’avvocato dell’AG Claire Sammut.
L’avvocato Ilona Schembri ha difeso gli imputati.