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Malta

Il sindacato sfida la decisione del tribunale che le impedisce di rappresentare le LSE

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Il Sindacato degli Educatori Professionisti (UPE) è ricorso in tribunale cercando di revocare una decisione del Tribunale Industriale che gli impedisce di rappresentare gli educatori di supporto all’apprendimento (LSE – Learning Support Educators).

Il sindacato ha presentato ricorso costituzionale contro il Procuratore dello Stato, il Direttore Generale dei Servizi Educativi e il Direttore del Dipartimento per le Relazioni Industriali e l’Occupazione (DIER), sostenendo che rappresenta la maggioranza dei LSE nelle scuole statali.

Aveva cercato il riconoscimento ufficiale per poter assistere i suoi membri nelle procedure di contrattazione collettiva, ma la Direzione dei Servizi Educativi si era opposta.

L’UPE ha registrato una controversia industriale e la questione è stata deferita al Tribunale Industriale. Il tribunale ha ordinato al DIER di verificare se il sindacato rappresentasse effettivamente la maggioranza dei LSE impiegati dallo stato, fatto successivamente confermato.

Tuttavia, a giugno il tribunale ha concluso che i LSE non potevano essere considerati una “unità di contrattazione separata” dalle altre categorie di educatori e che erano coperti dall’accordo collettivo firmato tra la direzione e il Malta Union of Teachers.

Gli avvocati Therese Comodini Cachia e Jason Azzopardi, rappresentanti dell’UPE, hanno dichiarato che la decisione del tribunale non solo violava il diritto del sindacato di rappresentare la maggioranza dei LSE nella procedura di contrattazione collettiva, ma il tribunale non era né indipendente né imparziale.

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Tutti e tre i membri del tribunale, vale a dire Harold Walls, l’avvocato Bryony Belzia Bartolo e Lawrence Mizzi, sono stati nominati da entità governative e ricoprivano altre cariche pubbliche. Ciò ha sollevato dubbi sulla loro indipendenza e imparzialità.

Invece di negoziare un accordo collettivo separato per i LSE, il governo stava sottoponendo questi educatori all’accordo attuale negoziato dal MUT, che non affrontava le lamentele e le aspettative dei membri dell’UPE.

L’UPE chiede alla Prima Sezione della Corte Civile, nel suo ambito costituzionale, di dichiarare che la decisione del tribunale ha violato il suo diritto alla libertà di riunione e associazione e che il processo davanti al tribunale ha mancato di imparzialità.

Il sindacato ha inoltre chiesto al tribunale di revocare la decisione del tribunale e di ordinare al Direttore delle Relazioni Industriali e dell’Occupazione di riconoscere l’UPE come il principale sindacato che rappresenta i LSE.

Gli avvocati Jason Azzopardi e Therese Comodini Cachia hanno firmato l’istanza.

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