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Il candidato europarlamentare PL pensa che ci siano troppe guardie ambientali

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Those who want to practice their past-times should do so comfortably, Sara Marija Vella Gafa said. Photo: Chris Sant Fournier Inset: Sara Marija Vella Gafa/ Facebook

Una candidata al Parlamento europeo ritiene che le guardie ambientali siano in numero “esagerato” nelle campagne maltesi.

Marija Sara Vella Gafa ha detto di volere un “equilibrio” tra la protezione dell’ambiente e il diritto delle persone a praticare i loro “passatempi” – un eufemismo comunemente usato per la caccia e la cattura.

“Molte persone mi parlano della presenza massiccia e persino esagerata dei ranger nelle campagne. Anche in proprietà private dove non c’è illegalità”, ha scritto Marija Sara Vella Gafa su Facebook.

L’associazione è composta principalmente da volontari e non ha il potere di far rispettare le norme.

Tuttavia, lavora a stretto contatto con l’Unità di protezione ambientale (EPU) della polizia e con l’Autorità per l’ambiente e le risorse (ERA), che hanno poteri di applicazione.

I ranger hanno il compito di controllare i reati ambientali nelle campagne. Ciò include tutto, dai falò fuori controllo alle costruzioni non autorizzate, fino alla caccia e alle trappole illegali.

Mercoledì mattina Vella Gafa ha dichiarato: “è giunto il momento di trovare un equilibrio reale e tangibile tra i passatempi maltesi e la protezione dell’ambiente”.

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“Se da un lato dobbiamo proteggere l’ambiente, dall’altro dobbiamo garantire che coloro che hanno un passatempo possano praticarlo comodamente, entro i parametri della legge”, ha dichiarato Vella Gafa.

“È ora di chiarire quale sia il diritto di entrare in una proprietà privata per motivi di tutela ambientale”, ha detto Vella Gafa.

“Regole chiare ridurranno i conflitti inutili”, ha detto il candidato al Parlamento europeo.

Bruxelles e Malta sono ai ferri corti dato che la Commissione europea ritiene che il Paese non rispetti le norme europee in materia di caccia e cattura.

La scorsa estate, il commissario europeo per l’ambiente ha dichiarato che Malta non stava attuando “regole molto chiare” stabilite dalla Direttiva Uccelli, che mira a proteggere gli uccelli selvatici e i loro habitat nell’UE.

“Purtroppo Malta non ha proibito (la caccia e la cattura) e questo non ha lasciato altra scelta alla Commissione se non quella di deferire Malta alla Corte di Giustizia europea”, ha dichiarato.

Il caso è attualmente sottoposto all’esame della Corte di giustizia europea.

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