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Malta

Fort Chambray: il sindaco difende la demolizione tra accuse di incoerenza

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Lo scorso mese, un gruppo di attivisti ha lanciato un audace assalto a Fort Chambray, chiedendo a gran voce che lo storico forte venga restituito al pubblico. Ma la vera sorpresa è arrivata quando un articolo del 2008 ha svelato che Kevin Cauchi, attuale sindaco di Għajnsielem, un tempo si opponeva fermamente alla demolizione delle caserme britanniche. E ora? È proprio lo stesso Cauchi a difendere la decisione del consiglio comunale di abbattere e ricollocare la struttura.

In un articolo pubblicato sul suo sito personale, il sindaco scriveva: “Speriamo che i nuovi progetti non portino a un ulteriore stupro di Fort Chambray”. Un’affermazione forte, che oggi sembra contrastare con la sua posizione. Cauchi ha spiegato che i tempi sono cambiati e con essi anche le responsabilità del suo ruolo: “Il mio desiderio è sempre stato che Chambray, per quanto possibile, rimanesse preservato. Ma oggi sono il sindaco, e devo tenere conto di molteplici fattori, inclusi quelli dei miei colleghi in consiglio” .

La decisione che ha fatto tanto discutere è arrivata con il via libera della Planning Authority per demolire e ricollocare le caserme britanniche. Questo è solo un tassello di un ambizioso progetto di trasformazione che prevede un hotel a cinque stelle e nuovi complessi residenziali. Le due richieste di permesso – una per lo smantellamento delle caserme e l’altra per il piano generale – presentate dal costruttore Michael Caruana, sono state approvate con cinque voti favorevoli contro due contrari.

“La scelta più facile sarebbe stata votare contro. Anche se la decisione sarebbe passata lo stesso, avremmo fatto una figura migliore” , ha ammesso Cauchi, alludendo al peso della responsabilità politica.

Il sindaco ha inoltre sottolineato che il consiglio comunale ha lavorato a stretto contatto con i costruttori, discutendo preoccupazioni e proposte per massimizzare i benefici per la comunità locale. Tra i temi affrontati, l’utilizzo del fossato del forte come spazio pubblico e la creazione di aree che raccontino la storia del sito. Sebbene non siano state fatte promesse concrete, Cauchi considera il dialogo con i costruttori un segnale positivo: “La storia ci giudicherà” , ha dichiarato, sperando che i suggerimenti del consiglio vengano presi in considerazione.

Un ulteriore sviluppo nella vicenda è stata la decisione unanime di una commissione parlamentare di modificare la concessione di Fort Chambray, consentendo il trasferimento del sito a nuovi investitori. Alex Borg, deputato PN e membro della commissione, ha giustificato la scelta come necessaria per garantire il restauro del forte, dopo anni di abbandono da parte del governo. “Non c’era altra scelta che coinvolgere enti privati”, ha spiegato Borg in un post su Facebook.

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Fonti suggeriscono che Cauchi sia un sostenitore di Borg, ma il sindaco nega qualsiasi pressione politica: “Non c’è stata alcuna pressione da Alex Borg. All’interno del consiglio nessuno è stato costretto a votare in un certo modo dai rispettivi partiti” .

Rimane però la domanda: questo compromesso sarà sufficiente a preservare l’anima storica di Fort Chambray o segnerà un altro passo verso la sua trasformazione definitiva? Cauchi ha chiuso con una riflessione carica di aspettative: “La storia ci giudicherà” .

Foto: Moviment Graffitti, ghajnsielem.com, Facebook

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