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Malta

Eurodeputati maltesi sfidano l’UE: Israele sull’orlo di una svolta storica?

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Due deputati europei maltesi, Alex Agius Saliba e Daniel Attard, sono tra i 21 europarlamentari che chiedono alla Commissione Europea di rivedere la conformità di Israele all’Accordo di Associazione. Questa richiesta, sostenuta anche da Irlanda e Spagna, mira ad allineare la posizione dell’UE sul conflitto israelo-palestinese con le direttive della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ).

La sentenza dell’ICJ ha fortemente criticato Israele per l’”annessione illegale” di ampie porzioni di territorio palestinese, sottolineando che gli stati devono “non riconoscere, aiutare o assistere la situazione illegale derivante dall’occupazione israeliana.”  Gli europarlamentari sostengono che

un allineamento con questa sentenza potrebbe finalmente porre fine all’”occupazione illegale” e aprire la strada alla “soluzione dei due stati”.

Gli eurodeputati propongono un divieto dell’UE sul commercio con gli insediamenti israeliani e una revisione della conformità di Israele all’accordo, su richiesta di Irlanda e Spagna. Inoltre, chiedono un’analisi dettagliata delle implicazioni dell’Opinione Consultiva per le politiche dell’UE e degli stati membri.

Hanno espresso il desiderio che questo rapporto sia reso pubblico e presentato ai “relevanti organi del Parlamento Europeo”.

Agius Saliba e Attard, insieme ad europarlamentari dei Socialisti e Democratici, Renew Europe e dei Verdi/EFA, hanno firmato questa richiesta. Tuttavia, nessun deputato del Partito Popolare Europeo, della Sinistra, dei Patrioti per l’Europa e dell’Europa delle Nazioni e della Libertà ha aderito alla lettera inviata a Ursula von der Leyen e Josep Borrell.

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Gli europarlamentari insistono che l’”opinione storica” dell’ICJ debba essere vista come “un momento cruciale per l’UE per ricalibrare la sua politica verso Israele, porre fine all’occupazione illegale, favorire la soluzione dei due stati garantendo libertà e sicurezza per entrambi i popoli, e difendere con decisione l’ordine giuridico internazionale.”