Un esperto del tribunale ha confermato giovedì davanti a un magistrato che è stato un cane a mordere un sergente di polizia fuori servizio durante una colluttazione a seguito di un piccolo incidente stradale avvenuto il mese scorso ad Attard.
Il sergente e il conducente dell’altra auto hanno avuto un alterco dopo l’incidente e il sergente ha spiegato in una precedente seduta del tribunale di essere stato morso da un cane appartenente a un passante che era intervenuto per calmare la situazione.
Il magistrato Caroline Farrugia Frendo ha nominato un esperto del tribunale per esaminare l’uomo e confermare se le ferite fossero effettivamente il risultato di un morso di cane e non causate dalla rissa.
Presentando la sua relazione in tribunale giovedì, il perito Mario Scerri ha affermato che il morso era chiaramente causato da un cane.
L’imputato, il fattorino 31enne Ngeanya Evise Fombeh, si dichiara non colpevole di aver ferito il sergente. Il suo avvocato ha sostenuto che non solo la sua versione dell’incidente è diversa da quella dell’ufficiale, ma che le ferite inflitte alla mano della vittima sono state causate dal cane e non dall’imputato.
Nella sua testimonianza, Scerri ha detto che la vittima ha riportato due contusioni sul lato del petto, dovute a un trauma contundente e compatibili con i colpi o con l’impatto quando l’agente è caduto a terra. C’erano abrasioni sul ginocchio, anch’esse compatibili con una caduta. Queste lesioni erano lievi.
Altre lesioni sulla parte dorsale della mano destra dell’agente e due lacerazioni sul palmo, insieme a piccole abrasioni, erano morsi di cane.
Alla luce di questa testimonianza, la difesa ha chiesto all’ufficiale dell’accusa se intendeva chiedere una correzione delle accuse, dal momento che l’imputato non aveva provocato lesioni gravi.
“No”, ha risposto l’ispettore Andrew Agius Bonello.
La difesa ha chiesto alla corte di valutare se ci fossero prove sufficienti per processare l’imputato.
Il magistrato Farrugia Frendo ha verbalizzato che, alla luce di tutte le testimonianze e i documenti fino a quel momento, risultava che la vittima aveva riportato lievi ferite nel presunto alterco con l’imputato.
Durante il procedimento, la corte ha invitato l’accusa a ridurre l’accusa di lesioni gravi a quella di lesioni lievi, ha proseguito il magistrato.
Ma data l’attuale linea giurisprudenziale, il tribunale ha dovuto emettere il relativo decreto, affermando che c’erano abbastanza prove prima facie perché l’imputato potesse essere processato con un’accusa.
L’avvocato della difesa ha informato il tribunale che avrebbe presentato un ricorso costituzionale “per rivedere la situazione manifestamente ingiusta creata dalla giurisprudenza”.
Il caso continua.
L’avvocato Francesca Zarb era anche il difensore.