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Malta

chiude l’Istituto Apap: tre mesi per trovare una nuova casa agli anziani

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Lo scorso lunedì, durante un incontro con i familiari, un rappresentante della Curia ha lanciato una bomba: l’Istituto Apap di Santa Venera chiuderà i battenti entro la fine dell’anno, lasciando le famiglie disperate e preoccupate per il futuro dei loro cari. Tre mesi. Questo è tutto il tempo che hanno per trovare una nuova sistemazione per gli anziani che risiedono lì da anni. “Arrabbiati”“scioccati”“preoccupati”  sono solo alcune delle reazioni delle famiglie, che si trovano ora in una corsa contro il tempo.

Gli anziani ospiti dell’Istituto, molti dei quali vivono lì da oltre un decennio, hanno ricevuto la notizia senza preavviso. La Curia, che gestisce la struttura, ha comunicato che le suore, ormai anziane, non sono più in grado di continuare a prendersi cura dei residenti. Per Liliana, una delle figlie dei residenti, il mondo è crollato: sua madre, oltre i 90 anni, in sedia a rotelle, vive lì da 12 anni. Liliana non ha ancora trovato il coraggio di darle la terribile notizia. “È stato tutto così improvviso. Avrebbero potuto darci più tempo. Mia madre non sa ancora nulla e non glielo diremo… Si preoccuperebbe troppo. Lei ama tantissimo le suore e il personale. Questo le spezzerà il cuore.”

Tre mesi per trovare una nuova sistemazione per questi anziani. “Non è abbastanza nemmeno per trovare casa a un cucciolo, figuriamoci per una persona anziana!”  ha esclamato un altro familiare con voce tremante, descrivendo la frustrazione di dover affrontare questa situazione.

L’Istituto Apap ospita attualmente 30 residenti, gestiti da cinque suore – tutte ultra settantenni – supportate da 13 membri dello staff. Ma adesso, con la chiusura alle porte, le famiglie si sentono abbandonate.

Aiuti promessi ma inesistenti

Martedì, la Curia ha giustificato la chiusura con il declino delle vocazioni e i costi di ristrutturazione, affermando che le Suore Domenicane non possono più mantenere la gestione dell’Istituto, che esiste da quasi 80 anni. Ha promesso che l’Arcidiocesi di Malta assisterà le suore nel trasferimento degli anziani verso altre strutture ecclesiastiche o statali e cercherà una nuova collocazione per il personale.

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Ma subito dopo la notizia, le famiglie hanno contattato il Times of Malta , raccontando una storia molto diversa. Nessuno, dicono, ha ricevuto aiuto nella ricerca di un’alternativa. Hanno spiegato che, durante un incontro con un rappresentante della Curia, gli è stato detto che la casa di riposo chiuderà entro la fine dell’anno, lasciandoli con un elenco di case di cura e numeri di telefono e un modulo da compilare. Niente di più.

“Tutto quello che ci hanno detto è che ci avrebbero aiutato ‘per quanto possibile’, ma senza dare alcuna garanzia”  ha spiegato una delle donne presenti all’incontro, visibilmente scossa.

Un’altra ha aggiunto con rabbia: “Ci hanno dato tre mesi. Questo tempo non è sufficiente nemmeno per trovare una nuova casa a un cucciolo, figuriamoci per una persona anziana che ha formato legami con il personale e con gli altri residenti.” La frustrazione e la paura sono palpabili tra i familiari, che ora si trovano a dover affrontare una sfida emotiva e logistica enorme. “Non è vero che ci stanno aiutando a trasferire i nostri cari. Ci hanno lasciati soli a cercare una sistemazione. E oltre al fatto che anche noi non siamo più giovani, questa sarà una vera e propria tragedia per loro, un trauma che potrebbe avere conseguenze disastrose.”

Mentre molti riconoscono che, data l’età avanzata delle suore, la chiusura poteva essere inevitabile, la mancanza di una pianificazione a lungo termine è ciò che ferisce di più. “Che le suore fossero invecchiate era evidente a tutti già da anni. Perché fare tutto così all’improvviso?”  si chiede una donna, aggiungendo che il tutto risulta ancora più sconcertante considerando che quest’anno erano stati fatti investimenti per installare l’aria condizionata in tutte le stanze.

Un portavoce della Curia ha risposto alle critiche sottolineando che l’Istituto Apap è gestito dalle Suore Domenicane e non direttamente dall’Arcidiocesi. La decisione di chiudere è stata presa dalla nuova leadership delle suore, che ha deciso di interrompere il servizio.

“Come già comunicato, l’Arcidiocesi farà tutto il possibile per sistemare quanti più residenti possibile e ha già avviato contatti con le autorità governative per trovare soluzioni alternative per chi non può essere accolto altrove.”  ha spiegato il portavoce.

Quanto al futuro dell’edificio, l’Arcidiocesi valuterà come riutilizzarlo al meglio per il bene della comunità, come già fatto con altre proprietà, tra cui Dar Saura a Rabat, donata recentemente alla Malta Trust Foundation, e l’Istituto Adelaide Cini a Santa Venera, donato a Hospice Malta nel 2018.

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Foto: Curia

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