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Rubano borse e usano le carte di credito per prelevare contanti dai bancomat

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Una madre di 75 anni e suo figlio sono stati messi in custodia cautelare mercoledì pomeriggio per il loro presunto coinvolgimento in un trio di borseggiatori che prendevano di mira le borse e poi rubavano contanti dai bancomat usando carte di credito rubate.

Aleksandrova Gergina, 75 anni, suo figlio Aleksandrov Zlatko, 46 anni, e Aleksandrova Eftima, 27 anni, tutti di nazionalità bulgara, sono stati individuati come i sospettati di una serie di furti compiuti principalmente a La Valletta nell’arco di un anno.

Gli ispettori Daryl Borg e Gabriel Micallef hanno accusato il trio di aver rubato la borsa di una donna nel settembre 2022.

Due giorni dopo, il 15 settembre 2022, avrebbero prelevato 600 euro da un bancomat della Valletta utilizzando la carta di credito della vittima.

A questo furto è seguito un episodio analogo il 17 settembre, quando gli accusati avrebbero portato via un’altra borsetta contenente un paio di occhiali da sole Ray Ban, un paio di occhiali da vista, un portafoglio, contanti e altri oggetti personali.

Lo stesso giorno hanno nuovamente prelevato 600 euro da un altro bancomat della capitale.

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Quasi un anno dopo, il trio, che ha dichiarato alla corte di essere attualmente alloggiato in un hotel, avrebbe rubato una borsa a La Valletta e un portafoglio a Sliema.

L’uomo era stato precedentemente condannato a due pene sospese ed è stato quindi accusato di recidiva.

Tutti e tre si sono dichiarati non colpevoli.

Il loro avvocato, Christopher Chircop, ha chiesto la libertà su cauzione, ma l’accusa si è opposta, sostenendo che gli accusati non hanno un indirizzo fisso e potrebbero facilmente fuggire.

La difesa ha ribattuto che la questione del rischio di fuga può essere segnalata a ogni udienza.

In questo caso, tutti e tre alloggiavano in un hotel, ha sostenuto l’avvocato.

Tuttavia, la corte, presieduta dal magistrato Yana Micallef Stafrace, ha respinto la richiesta.

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Dopo essere stata informata che uno degli imputati aveva problemi di salute, la corte ha raccomandato al direttore del carcere di fornire alla donna tutte le cure necessarie.