Ci siamo recati a Bruxelles per intervistare l’On. David Casa, Membro del Partito Nazionalista, eurodeputato in carica dal 2004 e questore del Parlamento europeo dal 2019. Casa è l’europarlamentare maltese in carica da più tempo, nonché il primo maltese ad entrare nell’ufficio di presidenza dell’organo rappresentativo. Tante le tematiche affrontate, tra cui la transizione climatica e le consultazioni elettorali del 2024.
Onorevole Casa, lei è il principale negoziatore del Fondo Sociale per il clima, una questione su cui l’Europa ha investito in modo concreto, allocando delle risorse che lei stesso ha considerato come “la pietra miliare più significativa nella transizione climatica”. Alla luce di tale scenario, possiamo affermare che l’Unione Europea è un attore di primo piano nel panorama geopolitico internazionale su questo tema?
Sì quando si tratta di politiche climatiche l’Europa è sicuramente all’avanguardia, si è impegnata ad essere climaticamente neutrale entro il 2050. Le nostre politiche per garantire ciò sono naturalmente olistiche. Significa che non cerchiamo solo di limitare le emissioni, ma consideriamo come ridurre il nostro impatto in tutti i settori. Vediamo l’effetto non solo sull’economia, ma anche sulla società. In questo contesto ritengo che il Fondo sociale per il clima sia un strumento. Trattasi di un esempio per altri grandi economie, ponendo l’Europa in prima linea nelle politiche climatiche.
In qualità di membro maltese del Parlamento europeo in carica da maggiore tempo, come ha osservato l’evoluzione dell’Europa e della rappresentanza comunitaria durante i suoi anni di servizio istituzionale?
Prima che Malta entrasse nell’Unione europea, si temeva che la sua voce si perdesse nella scena mondiale. Ad oggi, possiamo affermare che tali paure non si sono avverate, e che tutti gli eurodeputati sono in grado di guidare l’Europa anche dal più piccolo Stato membro. Prima del trattato di Lisbona, il Parlamento aveva rappresentanti dei popoli degli Stati. Ora i deputati rappresentano i cittadini dell’Unione. È un organo più democratico, con maggiori poteri legislativi, che ha più controlli sulla politica e sulla legislazione, ad esempio per il mandato della Presidente della Commissione l’Europa. Penso che si potrà ancora progredire nella comunicazione con i cittadini, ma che abbiamo assistito a un grande miglioramento rispetto a vent’anni fa.
Lei è ufficialmente candidato alle elezioni del 2024. Quali sono i temi principali su cui continuerà a concentrare la sua attenzione?
La politica sociale. Come si può vedere dalla mia storia di legislatore, questa rimarrà la mia priorità principale per rendere la società più equa nei confronti dei lavoratori e delle famiglie, soprattutto alla luce delle turbolenze economiche di oggi, sostenendo anche le piccole e medie imprese che a loro volta arricchiscono la società. L’equità sociale si basa sull’equità istituzionale, quindi continuerò a chiedere giustizia perché senza un forte Stato di diritto non possiamo avere una società giusta a Malta e all’estero. Ciò significa difendere i giornalisti, significa garantire che i criminali siano perseguiti a fondo. Significa anche chiedere conto al governo delle sue mancanze e rafforzare le istituzioni che devono difendere i cittadini. Essere un deputato efficace richiede esperienza e competenza e sono ancora determinato a continuare a portare risultati per i cittadini. Malta sta cambiando i suoi dati demografici e gli abitanti stanno rimodulando l’isola. E’ necessario che i politici ascoltino i bisogni delle diverse comunità, facendo sentire la propria voce per fornire l’attenzione necessaria in modo efficace.