venerdì, Marzo 29, 2024
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Cisterne, carrarecce e fosse di silo: 112 i ritrovamenti archeologici dello scorso anno

L’anno scorso sono state effettuate 112 scoperte di beni culturali, tra cui la scoperta di una cisterna ben conservata a Żurrieq e di parti dell’acquedotto di Wignacourt.

Di questi ritrovamenti, 35 erano relativi a elementi agricoli, 18 all’immagazzinamento e alla gestione dell’acqua, mentre sono stati effettuati anche sette ritrovamenti di frammenti di ceramica.

Parti dell’acquedotto di Wignacourt sono state scoperte in un cantiere durante i lavori ad Attard. Il CSD aveva già individuato il sito all’interno della traiettoria documentata dell’acquedotto, ancora visibile in una scheda di rilevamento del 1968. Il rischio di portare alla luce alcuni resti era infatti già stato individuato durante la fase di richiesta di costruzione.

Dopo la rimozione dello strato di terreno superficiale dal sito è stato scoperto un tratto dell’acquedotto, in parte in pessime condizioni e in parte in condizioni migliori. La Soprintendenza ha aggiunto che le parti dell’acquedotto scoperte sono state conservate in loco e integrate nello sviluppo.

Tra le altre scoperte significative effettuate l’anno scorso figurano un sistema di captazione dell’acqua a Marsacala, una grande cisterna con copertura a doppia volta a Żurrieq, una serie di elementi classici, tra cui muratura a bugnato, un’antica strada e solchi di carro a Ta’ Qali, resti di roccia e strutturali a La Valletta, nonché fosse di silo a Rabat, Żejtun e Kirkop.

“L’anno scorso la Soprintendenza ha ricevuto nove nuove richieste di schedatura, due delle quali sono state accolte, sei sono rimaste in sospeso e una è in fase di accoglimento”

Il CSR ha inoltre intrapreso una serie di progetti archeologici in corso, tra cui il lavoro sul campo presso il Circolo di Xagħra a Gozo. Questo ha incluso la documentazione e lo scavo di resti umani, che sono in fase di valutazione per le procedure di conservazione a lungo termine.

Sono proseguiti anche i lavori di scavo nell’ambito di un progetto a lungo termine presso la Domus romana di Rabat, con l’apertura di trincee esplorative che hanno permesso l’identificazione di nuovi elementi non registrati nel sito.

Sono stati eseguiti lavori sui resti di un insediamento rurale romano a il-Marsini a Marsaxlokk e si è svolto un progetto esplorativo per determinare l’esistenza di insediamenti umani nella grotta di Latnija a Mellieħa.

L’anno scorso la Soprintendenza ha ricevuto nove nuove richieste di programmazione, due delle quali sono state accolte, sei sono rimaste in sospeso e una è in fase di accoglimento.

Le due richieste accolte sono state quelle per la Palazzina Vincenti a San Giuliano e per la torre dell’acqua del mattatoio di Marsa, che hanno ottenuto entrambe una schedatura di grado 1.

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