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Malta

Valletta, salto nel vuoto: colpo di scena per i genitori della giovane suicida

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Un incredibile episodio ha sconvolto la tranquilla Valletta: una ragazza di 17 anni, in un impeto suicida, si è lanciata dal bastione di St Barbara, precipitando su una donna che ora è costretta su una sedia a rotelle. I genitori della giovane, però, sono stati assolti dalla responsabilità dei danni in appello.

Il tribunale ha stabilito che l’incidente era assolutamente imprevedibile e fuori dal controllo dei genitori. La vittima non è riuscita a dimostrare cosa avrebbero dovuto fare i genitori per prevenire la tragedia, se non “tenere la figlia al guinzaglio “.

Era il settembre del 2008, solo una settimana dopo che la ragazza era stata dimessa dall’ospedale Mount Carmel, dove era stata curata per un disturbo borderline di personalità. Quella sera, durante una passeggiata con il fidanzato, la giovane ha prima scagliato il cellulare oltre il muro del bastione e poi, dopo una lite, si è lasciata cadere nel vuoto. È atterrata violentemente su una donna che era seduta sul marciapiede sottostante.

La ragazza è stata nuovamente ricoverata, ma è stata dimessa definitivamente nel dicembre 2009. La vittima, invece, non ha mai recuperato la mobilità nonostante le terapie, diventando completamente dipendente dagli altri.

La causa intentata contro la ragazza e i suoi genitori aveva inizialmente portato a un risarcimento di €190,000, suddividendo la colpa tra la giovane e i genitori al 60% e 40%. Tuttavia, in appello, il tribunale ha ribaltato la sentenza per i genitori, riconoscendo che avevano fatto tutto il possibile per aiutare la figlia, seguendo le raccomandazioni degli specialisti.

Non c’è alcuna prova che i genitori abbiano in qualche modo contribuito allo stato mentale della figlia,” ha dichiarato il giudice. “Hanno cercato l’aiuto di specialisti e collaborato pienamente nel suo trattamento.

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Il tribunale ha concluso che la ragazza era fragile e necessitava di una certa libertà personale per migliorare. “Era un rischio calcolato che doveva essere preso nell’interesse della ragazza ,” hanno osservato i giudici, sottolineando che i genitori non potevano prevedere l’atto estremo della figlia.

Un incidente così straordinario e imprevedibile è stato ritenuto fuori dalla sfera di vigilanza dei genitori, e la vittima non è riuscita a dimostrare cosa avrebbero dovuto fare per evitare la tragedia. Di conseguenza, il tribunale ha accolto l’appello dei genitori, revocando la sentenza di responsabilità nei loro confronti.

Foto: autore anonimo