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The Goldberg Variation: l’opera di Bach eseguita dal pianista italiano Francesco Attesti

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Le Variazioni Goldberg sono un’opera di Johann Sebastian Bach, composta da un’aria e da un insieme di 30 variazioni. Pubblicata per la prima volta nel 1741, l’opera è considerata uno dei più importanti esempi di forma di variazione. Le Variazioni prendono il nome da Johann Gottlieb Goldberg, compositore e clavicembalista tedesco cui fu dedicata l’opera.

Il 5 Aprile alle ore 20:00, il pianista Francesco Attesti eseguirà l’opera di Johann Sebastian Bach presso il Teatro Manoel.

BIOGRAFIA

Francesco Attesti, nato a Cortona il 6 giugno 1975, è un pianista italiano di fama internazionale, considerato uno dei migliori interpreti del repertorio romantico e del primo Novecento tra i musicisti della sua generazione.

La passione per il pianoforte nasce a soli 6 anni e già a 11 tiene il suo primo concerto, eseguendo una trascrizione della Toccata e fuga in Re minore di J. S. Bach. A 16 anni, il giovane talento incontra il Maestro Sergio Perticaroli, che lo invita a partecipare alla Summer Masterclass del Mozarteum di Salisburgo, dove si immerge nel repertorio romantico, in particolare nelle opere di Chopin e Liszt.

Francesco Attesti continua a studiare con il Maestro Perticaroli per diversi anni a Roma, perfezionandosi e vincendo numerosi concorsi pianistici nazionali e internazionali, tra cui: Ibla Grand Prize International, Concorso F.I.D.A.P.A., Città di Racconigi, Migliori Diplomati d’Italia, Rovere d’Oro, Città di Cesenatico. Nel 2003 al 2005, la Fondazione svizzera Ursula Stroher Stiftung per giovani di talento gli conferisce il patrocinio.

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Nel 1998, Francesco consegue il massimo dei voti in pianoforte presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze, dove studia con il Maestro Luigi Tanganelli. Poco dopo, frequenta corsi di perfezionamento con Jacques Rouvier nel 1998 e con Hector Moreno nel 1999 e 2000, dove esplora il repertorio cameristico per pianoforte e diversi compositori contemporanei.

La sua carriera discografica inizia nel 1998, quando l’etichetta “Rugginenti Editore” gli chiede di incidere musica contemporanea sul testo della poesia di Edoardo Sanguineti. Da allora, sono state effettuate numerose registrazioni su diverse etichette, come “Agorà”, “Max Research”, “Drycastle”. Alcune di queste registrazioni sono state effettuate in collaborazione con compositori contemporanei come Silvia Bianchera Bettinelli, Biagio Putignano e Raoul De Smet. L’apice della sua collaborazione è stata l’esibizione con la Czech Chamber Philharmonic Orchestra di Praga, che ha eseguito la prima italiana di “Chiavi in Mano” del compositore premio Pulitzer Yehudi Wyner.

Francesco Attesti ha condiviso la sua passione per la musica attraverso numerose registrazioni e riconoscimenti internazionali. Nel 2007, insieme all’organista e amico Matteo Galli, ha pubblicato la prima registrazione del celebre Requiem di Verdi, trascritto per pianoforte e organo, per l’etichetta “Le Voci della Città”. Successivamente, nel 2008, ha prodotto un CD dedicato al grande compositore polacco Chopin, intitolato “Feeling Chopin”, per l’etichetta “Drycastle”. Nel 2013, con la stessa etichetta, ha pubblicato un nuovo CD, “Virtuoso Sentimento”, con opere di Bach, Schubert e Beethoven. Nel 2014 ha collaborato con il clarinettista Pietro Tagliaferri per il CD “‘900, repertorio francese per clarinetto e pianoforte”. Nel 2016 ha registrato un DVD dal titolo “Deeply Mozart” con l’Orchestra OIDA di Arezzo e il direttore Paolo Belloli.

Nel 2020, Attesti ha pubblicato un CD Jazz/Progressive con il trio AB&C, intitolato “Stairway to Bach”, che presenta opere di Bach. La sua abilità e dedizione alla musica sono state riconosciute a livello internazionale: nel 2012 è stato premiato come “Artista che cambia la vita” dalla città di Edinburg (Texas – USA) e nel 2013 la città di McAllen (Texas – USA) gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Nel 2015, la città di Hornell (New York – USA) ha conferito la “Chiave della città” per le sue capacità artistiche e umane.

Il talento di Attesti è caratterizzato da un suono e da un fraseggio unici, attratto dalla perfezione del suono dello strumento. Secondo il Maestro Perticaroli, “il pianismo di Francesco Attesti è insolito. Tutto ciò che accade nel suono, nel fraseggio e nella concezione musicale, parte da una convinzione estetica e musicale che fa uscire l’esecuzione da ogni previsione formale e consumistica”.

Attualmente, Attesti si esibisce regolarmente in sale da concerto di prestigio internazionale in oltre 40 Paesi del mondo, dimostrando la sua grande passione e dedizione per la musica.

RASSEGNA STAMPA

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Il modo di suonare il pianoforte di Francesco Attesti è insolito. Tutto ciò che accade nel suono, nel fraseggio, e nella concezione musicale, parte da una convinzione estetica e musicale e porta l’esecuzione fuori da ogni previsione formale e consumisticaSergio Perticaroli – Concertista, Docente, Vice Presidente Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

È andato totalmente oltre le mie aspettative. La musica di Francesco ha un modo di parlare al tuo cuore. Non ho mai sentito la sonata di Chopin suonata con più passione e tenerezza. Il mondo intero dovrebbe ascoltare la sua musica Ann Stevens – Direttore artistico

Era un maestro durante i suoi assoli di pianoforte. Ha catturato gli stati d’animo dell’Intermezzo di Brahms e la potenza della Ballata in sol minore di Chopin. Attesti sembra assaporare brani di straordinaria difficoltà, suonando con una sicurezza e una passione che incanta i critici e i concertisti più esigenti di tutto il mondoLake City Journal, FL, USA – Karl Burkhardt

Il suono di un genio! L’eminente pianista Francesco Attesti ha incantato gli spettatori domenica al Fangor Manor nei giardini botanici di Powsin. Elzbieta Skonleczna – Gazeta di Varsavia

Francesco Attesti è uno straordinario professionista che coniuga grande musicalità ed enorme talento, tutto ciò lo fa appartenere all’élite dei giovani concertisti italiani. Hector Moreno – Concertista

Questo concerto è presentato dall’Ambasciata d’Italia, dal Teatru Manoel e dall’Istituto Italiano di Cultura.