Nuovamente al riesame la vicenda di Alfredo Cospito, il quale questa mattina si è collegato in videoconferenza con il carcere di Capanne per assistere all’udienza in cui si discute riguardo una rielaborazione del procedimento che lo vede attualmente disposto al 41 bis.
Visibilmente provato, Cospito ha voluto specificare che il suo obiettivo non riguarda il voler apparire come un martire ma, portare avanti una “lotta” per preservare la propria libertĂ di espressione, come quella che ha cercato di far valere pubblicando articoli sulla rivista Vetriolo.
Per via delle sue dichiarazioni, Cospito insieme ad altri cinque indagati, è stato dichiarato colpevole di istigazione a delinquere, aggravata dalle finalitĂ di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. Accuse da cui si distanza, poichè lontane dal suo scopo.
All’esterno del carcere numerosi gruppi di anarchici stanno manifestando a sostegno di Cospito e degli altri indagati, e con essi sono apparsi numerosi striscioni “Fuori Alfredo dal 41 bis“, “Con la penna, con il pesiero, con l’azione. LibertĂ per i compagni“
La Procura di Perugia chiede la conferma della custodia cautelare alla luce del perimetro delineato dalla Cassazione, specificando che tale richiesta deriva dal fatto che i suoi scritti non hanno unicamente valore ideologico ma anche conseguenze pratiche.
La difesa, così come Cospito stesso, chiede la revoca del procedimento poichè si tratterebbe solo di libera manifestazione di pensiero.
