Venerdì 6 dicembre gli organi competenti dell’Unione Europea hanno pubblicato i datimacroeconomici relativi all’andamento dell’inflazione nell’area Euro, alle vendite al dettaglio e diversi indicatori relativi alla fiducia dei consumatori e alle aspettative economiche e industriali
del blocco dei 27.
L’infliazione su base mensile di dicembre fa segnare un -0,3% contro un’aspettativa dello 0,1%, mentre su baseannuale il dato effettivo ha sorpreso positivamente i portatori di interessi in Europa, attestandosi al 9,2%
, contro il 9,8% atteso.
Questi dati potrebbero indurre gli investitori a pensare che la BCE prenderà in considerazione un rallentamento dei rialzi dei tassi
di interesse, visto che i risultati dei precedenti aumenti si starebbero già materializzando.
In realtà questo rallentamento potrebbe essere imputato al calo dei prezzi dell’energia nel vecchio contintente: il prezzo del gas naturale è tornato ai livelli del 2021, il doppio rispetto ai livelli pre-pandemia ma molto inferiore rispetto ai prezzi raggiunti durante il rally della crisi energetica che ha colpito l’Europa nel 2022
.
Le vendite al dettaglio hanno fatto registrare un +0.8% su base mensile contro un’aspettativa dello 0,5%. Su base annuale registriamo un dato negativo, -2,8%
, un dato comunque positivo rispetto al consensus, -3,3%.
Anche gli indicatorieconomici relativi alla produzione e ai consumatori sono in gran parte positivi e restituiscono un quadro ottimistico, buone probabilità di ripresaeconomica nell’areaEuro dopo la crisi energetica e una revisione delle stime che vedevano le principali economieeuropee andare in contro ad una pesante recessione
.